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FILTH IN MY GARAGE

Dopo lunga e travagliata attesa riusciamo a pubblicare una intervista-lampo a un gruppo che è cresciuto molto e continuerà a far parlare di sé. Un tiki taka fatto di brevi domande e risposte ancor più corte, da leggere tutto d'un fiato. Proprio come i loro album. Fate vostro 'Songs From The Lowest Floor', uscito a inizio anno per Argonauta Records. Non è solo molto bello, ma anche molto più loquace.

Visto che è la nostra prima chiacchierata, mi spiegate il motivo di un nome per la band così così curioso? Ciao! Il nome Filth in my Garage è nato dopo aver scartato bizzeffe di nomi pacco, ma il suo significato rimane un mistero o quasi...
 
'Songs From The Lowest Floor' è il primo full length. Avete scritto musica e testi come in passato o ci sono stati cambiamenti? Qual è il "lowest floor" di cui parla il titolo? La modalità di scrittura non è cambiata, partiamo da svariati riff di chitarra che poi scegliamo in base a ciò che ci comunicano. Si creano così atmosfere da cui poi nascono i testi. Quasi sempre alla fine del processo. Il Lowest Floor è una specie di luogo o piano esistenziale che vi invitiamo a scoprire leggendo e ascoltando le canzoni.
 
Il risultato denota un approccio diverso e più libero alla musica. Ci sono stati particolari eventi o ascolti che vi hanno spinto a avere sempre meno vincoli? I nostri ascolti sono sempre stati svariati e diversificati, tranne che per alcune band in particolare che condividiamo pressoché tutti. Il mix di tutte le influenze individuali di ogni componente ha sempre preteso la sua parte nel risultato finale. Gli eventi che hanno influito possono essere sicuramente i numerosi tour all'estero, che ci hanno fatto crescere a livello personale e di gruppo.
 
I testi sono un tratto distintivo dei Filth In My Garage. Ricordo che già all'epoca del dischetto del 2011 erano molto lunghi rispetto a quelli di gruppi affini. Di cosa parlano? Non avete paura che qualcuno vi possa tacciare di logorrea? I testi viaggiano in concomitanza con la musica e parlano di tematiche legate all'interiorità più nascosta dell'essere umano, come individuo e come essere vivente. Mi giustificherò per la loro lunghezza dicendo che non siamo certo una band che ha poco da dire.

Avete suonato poco tempo fa all'Argonauta Records. Come è andata? Che pezzi portate di solito nei live? Vi concentrate su quelli più recenti? E' stata una serata fantastica con molte band che stimiamo. Abbiamo portato tutti i pezzi del nuovo album come stiamo facendo dalla data della sua uscita in ogni live, quando il tempo a disposizione lo permette.
 
A proposito dei live, sul web si trovano tracce di un vostro concerto di apertura agli Unsane e non tutti i responsi sono positivi. In breve, in un commento, vi accusano di avere un chitarrista che si dimenava troppo, di essere troppo esaltati e esterofili. Come rispondete alle critiche? Sono queste le cose che non vorreste mai sentire dire di voi o sono altre ben peggiori? Non ci importa di piacere a tutti, ognuno ha la sua libertà di opinione ed è giusto che sia così. E comunque gli Unsane hanno spaccato tantissimo.
 
Riallacciandomi a uno dei punti precedenti, cosa ne pensate della scelta di cantare in italiano? In realtà varie volte ne abbiamo discusso e non è un'idea che abbiamo escluso a priori.. chissà, magari in futuro.
 
Sempre riguardo ai concerti, qual è la vostra strumentazione tipo? Vi basta poco per creare lo show o ci vuole una meticolosa preparazione? Siamo una band che ha sempre dato molto dal vivo con il minimo indispensabile... e continueremo così.
 
Il miglior punto di forza dei Filth in my Garage? L'amicizia che ci lega oltre alla musica.
 
Il peggior difetto dei Filth in my Garage? Il chitarrista si dimena troppo (ride).
 
I vostri programmi nei prossimi mesi cosa prevedono? Magari qualche puntata al Sud, così anche noialtri terroni sfortunati possiamo vedervi dal vivo. Nei prossimi mesi, oltre a cercare di conquistare il mondo, faremo un po' di date, tra cui Roma, Pescara e altre da definire... Siamo stati al Sud in passato e speriamo di tornarci presto.
 
Siamo alla conclusione. Oltre a farvi i complimenti e a ringraziarvi per aver fatto uscire il cd e non solamente il vinile, non so cosa aggiungere... Fatelo voi. Aggiungerei semplicemente un invito a dare un'occhiata a Songs from the Lowest Floor nella sua interezza, ovvero nella versione vinile, in cui troverete i testi e le illustrazioni, per immergervi anche visivamente nel nostro immaginario. Vi ringraziamo per la chiacchierata, speriamo di incontrarci ad un live nei prossimi mesi, a presto!

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