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ELECTROCUTION

Diverse novità in casa Electrocution. Dopo aver suonato allo scorso festival di Hardsunds in qualità di headliner, la band emiliana ha messo in piedi una ristrutturazione alla propria carriera, e dopo qualche cambio di line-up è pronta a ripartire più decisa che mai. Ne abbiamo parlato con il leader e frontman della band Michele Montaguti.

Ciao Mick e bentornato sulle pagine di Hardsounds. In occasione del nostro festival in cui suonaste da headliner, ci avevi preannunciato una esclusiva news sul nuovo disco in cantiere. Siamo tutto orecchi, vai! Vero, abbiamo cominciato a lavorare al nuovo album. Sarà un lavoro di collaborazione di tutta la band, per quanto possibile. Purtroppo Alex Guadagnoli, per i suoi impegni sempre più fitti, ha preso la decisione di non proseguire anche per quanto riguarda il lavoro in studio, ma nonostante questo troveremo il modo di farlo partecipare in qualche maniera.

Cosa ci dovremo aspettare dal successore di 'Metaphysincarnation'? Siamo ancora in fase embrionale, ma qualche brano è già pronto. Non avevamo deciso a priori la piega esatta da dare a questo nuovo lavoro. Ho voluto lasciare che tutti esprimessero la propria visione della musica di Electrocution. Mi spiego meglio: tutti i nuovi membri conoscevano già la band fin dagli anni ‘90 e dall’ascolto di Inside The Unreal si sono fatti la propria idea musicale dello stile della band. Questo fa sì che le nuove composizioni abbiano inevitabilmente un’impronta personale di ognuno di noi, ma allo stesso tempo possano mantenere vivo quello che è il nostro stile. Sia Neil che Lehmann hanno i propri studi di registrazione, per cui stiamo effettivamente componendo e registrando quasi direttamente. La cosa ci dà modo di riascoltare il brano e capire se ci piace veramente. A volte può succedere di comporre musica molto bella da suonare ma poco da ascoltare. Quello che dico sempre è che i brani di Electrocution devono piacerci anche come ascoltatori. Voglio poter ascoltare il nostro disco e dire: “ok, è questo che voglio sentire in un album Death Metal!” Dobbiamo ancora decidere con chi uscire, ma se tutto va secondo i piani, uscirà in primavera prossima.

I brani già pronti che direzione hanno preso? Il death metal, come molti altri filoni, può essere ricco di sfumature, pur restando fedele alle sue fondamenta. Dove stanno andando gli Electrocution? Da quello che sto vedendo, stiamo effettivamente tornando un po’ indietro, verso l’old school. Ci stiamo divertendo davvero tanto a comporre e registrare questi brani. Un punto fermo è che dovranno essere assolutamente “veri”. Si sente troppa roba “fredda” ultimamente. Non parlo della registrazione, ma proprio dell’aspetto compositivo. Purtroppo ci sono band con musicisti spaventosamente bravi ma assolutamente freddi. I nostri brani devono essere impulsivi ed elaborati al tempo stesso. Mentre li ascolti, devono dirti: “buttati in quel cazzo di slam, cosa aspetti!” E devo ammettere che quando li ascolto sento questa vocina [ride, ndr]. Ogni brano deve avere il proprio carattere ben definito. Sto notando nuove influenze compositive, come ad esempio Cannibal Corpse, che prima d’ora non avevamo ancora considerato da questo punto di vista. E la cosa mi piace parecchio.

Ad ogni modo non vediamo l'ora di ascoltare il nuovo materiale, allora. Nel frattempo ci darete in pasto qualcosa per ingannare l'attesa? Certo che sì…non riusciamo a stare fermi. Proprio in questi giorni esce un video tributo ai Death. Il 13 Maggio è il 50° Compleanno di Chuck ed abbiamo deciso di fargli un regalo, registrando il video cover di Flattening of Emotions, con una interpretazione in stile very old school, ovvero: registrato senza metronomo. Dal vivo la suoniamo sempre e finalmente ci siamo decisi a registrarla in studio ma, mentre sul palco la eseguiamo sparata più dell’originale, in questo caso abbiamo rallentato e deciso di dargli un tocco più “groove”, quasi come se avessimo per le mani una reliquia e la volessimo trattare con delicatezza e rispetto. A Paul Masvidal è piaciuta, spero che piaccia anche ai metalheads, perché questo è un omaggio a tutti noi amanti dei Death e del Metal tutto! Se tutto andrà secondo i piani usciranno altri video clip da qui a fine anno su Metaphysincarnation e, in autunno faremo uscire un nuovo singolo + video in anteprima. Come dicevo: non ci fermiamo mai! [ride, ndr].

C'é qualche tema in particolare che tratterete nel disco? Cosa ti sta ispirando nella stesura dei nuovi testi? Questa volta mi sto insinuando nella mente umana in tutte le sue sfaccettature. Ce ne sarebbe da scrivere per 10 album, ma voglio rassicurare tutti che mi limiterò ad uno solo. Quali sono le manie, le fobie, le infatuazioni, le frustrazioni e i mille altri sentimenti che abitano le nostre menti? Infinite, forse. Scrivo di come sia facile essere manipolati o addirittura auto-ingannati, di come l’odio distrugga noi stessi prima di tutto, di come si possa essere vittime e carnefici allo stesso tempo e di come, già scriveva Seneca, il male sia dentro di noi! Parlo di guerre sante e di come i poteri forti plasmino le menti fin da quando si nasce, per avere carne da macello pronta a difendere gli oligarchi. Seriamente, ho scritto tanti di quei testi che andranno selezionarli attentamente. Magari potrei metterne anche in vendita, se a qualcuno interessano. [ride, ndr]

Avete già incaricato qualcuno per l'artwork di copertina? Le idee sono già chiare, oppure vi affiderete completamente all'autore? L’idea di cosa debba rappresentare c’è già. Siamo molto tentati da Gustavo Sazes, che effettivamente sa il fatto suo, ma non è da escludere che, come già per Inside The Unreal, sia io a disegnare la copertina.

Nuovi membri, nuova formazione. Se qualcuno ha pensato che 'Metaphysincarnation' per te potesse essere solo un semplice desiderio di tornare a fare musica, si è sbagliato di grosso a quanto pare. Come stai vivendo questa nuova fase della storia degli Electrocution? Sì, pure io lo pensavo, ed infatti mi sbagliavo di grosso! [ride, ndr]. Come si dice, l’appetito vien mangiando. Suonare è troppo bello per smettere, poi gli Electrocution sono una creatura che richiede tanto impegno, ma dà tante soddisfazioni. Dopo tre anni di live e cambi di line-up, la band ha finalmente preso una forma stabile. Alla batteria abbiamo sempre Vellacifer, già entrato con Metaphysincarnation. Neil Grotti, grande compositore e chitarrista ritmico da paura, che si cimenta bene anche sulle soliste, proveniente da Neurasthenia e Lehmann (oltre che ex turnista di Blaze Bailey). All’altra chitarra c’è Alessio Terzi, giovanissimo chitarrista dalle doti preziose, con una preparazione classica alle spalle e ottimo sugli assoli. Al basso c’è Mat Lehmann, anche lui proveniente dai Neurasthenia e parallelamente con il suo progetto omonimo (anche lui ex turnista di Blaze), di grandi capacità tecniche e di gusto, abituato a suonare anche sul sei corde fretless. Stiamo trovando sempre di più la giusta amalgama e l’entusiasmo non manca di certo!

Restando in ambito live, raccontaci le tue sensazioni nel risalire sul palco. Come vedi il pubblico di oggi? Respiri la stessa aria che si respirava nei Novanta, o noti molta differenza col presente? Beh, indubbiamente le cose sono cambiate e se dicessi che respiro la stessa aria di allora mentirei spudoratamente. Sappiamo bene in quali condizioni stia versando il “mercato” musicale globale odierno e sicuramente il metal estremo ne subisce le peggiori conseguenze. Devo dire però che i nostri fan si fanno ancora ben rispettare. In questi tre anni abbiamo girato un bel po’, suonando sia su piccoli che grossi palchi, sia come headliner che aprendo per band come Cannibal Corpse, Napalm Death, Sodom, Dark Tranquillity, Hail Of Bullets, Dark Funeral, ecc, e in ogni occasione il nostro pubblico ha sempre saputo farsi sentire. Uno degli ultimi live è stato ad Erba al Centrale Rock Pub che, non lasciatevi ingannare dal nome, è un cazzo di locale da fare paura e con un signor fonico, in cui lo slam e lo stage diving del pubblico era così carico che non ho resistito e mi sono lanciato pure io! Di recente abbiamo suonato al festival “BUS 666” che si svolge ormai da 6 anni a Parma. Si tratta di un evento veramente divertente a cui consiglio vivamente tutti di partecipare almeno una volta nella vita, perché si tratta di un vero bus snodato di linea che, per un giorno, viene numerato con il 666 e che per tutto il pomeriggio, fino a sera, porta in giro il pubblico ad assistere a vari concerti (e a bere) in vari locali di Parma. Divertimento senza limiti per tutto il tempo!

Avete aperto concerti importanti per mostri sacri come Death e Carcass negli anni d'oro del death metal. Prova a farci immaginare cosa significavano per voi quelle occasioni...Ci provo. Ognuno di noi ha almeno un mito, per noi di allora (primissimi anni novanta) erano i Sepultura, Death, Carcass, ecc. Prova ad immaginarti ragazzino, intorno ai vent’anni, con all’attivo un album, interviste, autografi e trovarti ad aprire per i tuoi idoli. Personalmente: hai già vinto tutto. Non importa se poi non ci fai i soldi o finisce tutto. In quel momento hai avuto una soddisfazione che non si può descrivere. Mettici poi che con i Carcass ci si divertiva anche un casino. Sono dei mattacchioni. Comunque, anche se son passati gli anni e non sono più un ragazzino, rimango ancora con l’indole del fan. Tutt’ora, quando mi è capitato di scambiare due parole con personaggi come Van Drunen, Alex Webster, Trevor Peres o altri, non riesco a nascondere il timore reverenziale. Poi scopro tramite Facebook che Van Drunen scrive che sta ascoltando Metaphysincarnation e gli piace, oppure che i The Black Dahlia Murder sono fan di Inside The Unreal, il che mi appare tutto strano ed incredibile. Rimarrò sempre un fan, prima di tutto. Hahaha.

Ritorniamo alla dimensione in studio. Secondo te perchè un grandissimo disco come 'Inside The Unreal', anche se uscito nel momento giusto, non attirò le attenzioni di label affamate come Earache, Nuclear Blast, Century Media o Roadrunner? Era così difficile essere una band italiana in quegli anni? Allora era veramente difficile per una band italiana trovare la via per l’estero. Il metal italiano era decisamente mal visto fuori da: pubblico, stampa e soprattutto etichette, che allora dettavano legge ben più di oggi. Nonostante Inside The Unreal avesse ricevuto buone recensioni in tutto il mondo e vendette anche bene, non bastò. Noi andammo personalmente alla sede di Nuclear Blast con il nostro CD, le nostre recensioni sottobraccio e tutti convinti, ma ci risposero che non avevano intenzione di prendere una band italiana. Come dargli torto. Avevano a disposizione fior di band sulle quali il pubblico non aveva pregiudizi, chi glielo faceva fare di investire su di noi, ed andare contro i pregiudizi del pubblico? Ricordiamoci sempre che un’etichetta deve fare soldi. Oggi le cose sono diverse e finalmente il metal italiano è stato sdoganato definitivamente in tutto il mondo. Non posso che ammirare e sostenere band come Fleshgod Apocalypse, Antropofagus, Devangelic, ecc... perché contribuiscono far crescere il nome del Death Metal italiano e quindi anche di tutte noi band.

A proposito di 'Inside The Unreal': se non sbaglio uscirà presto una ristampa in edizione speciale, vero? Ce ne parli? Sì, pare che i fan non ne abbiano avuto ancora abbastanza di quell’album. [ride, ndr]. Questa volta si tratta di una etichetta statunitense. Dark Symphonies vuole fare uscire una versione in doppio CD. Ted tiene moltissimo a rispettare l’artwork e il suono originale ed ha insistito per inserire anche i testi, che non sono mai stati pubblicati. Inoltre, nel CD 2 saranno presenti i brani dei 3 demo tape e i quattro brani dei 7’’ che uscirono nel 1994. Il doppio CD dovrebbe uscire questa estate e probabilmente, più avanti, ne uscirà anche una versione in vinile.

Alla fine vi ritroverete a promuovere a distanza di poco tempo due album, il nuovo e la ristampa. A questo proposito, quanto sono importanti i social network e la rete in genere? Secondo te hanno livellato più o meno le competenze, e quindi vale la pena promuoversi da soli visti gli strumenti a disposizione "gratuitamente", oppure è il caso di affidarsi sempre a "professionisti" come un tempo? Beh, sicuramente la promozione affidata ai professionisti è la cosa migliore, per due motivi fondamentali: prima di tutto hanno i contatti giusti e secondo ci vuole un sacco di tempo e lavoro. Sicuramente grazie ad internet, avendo tempo e i contatti, ci si può anche autopromuovere, ma diventa quasi un secondo lavoro. Io stesso mi occupo del management della band e posso assicurare che è durissima! A proposito di promozione, ci trovate anche su Instagram come electrocutionofficial e su Facebook come Electrocution (official). Abbiamo anche il nostro sito ufficiale per il merchandise: http://electrocution.bigcartel.com

Presto poi avremo anche il sito.

Cosa ascolti oggi? Ci sono artisti fuori dal metal a cui ti sei interessato negli ultimi anni? Oppure hai sempre continuato a cibarti di metal? Mentre agli inizi ascoltavo solo Death e Thrash, oggi ascolto vari generi, tra i quali la Musica Classica che mi rilassa molto. Mozart è il mio preferito, ma in generale adoro la musica barocca.

Domanda pesante: quali sono le band che secondo te ancora hanno qualcosa da dire e che mantengono viva la propria verve musicale? E quali invece avrebbero dovuto smettere già da un pezzo di suonare? Ehhhh, qui si va sul pesante infatti. Sicuramente gli amici Antropofagus, da quello che ho potuto sentire, stanno uscendo con un album veramente grandioso. I Dominance hanno sfornato un discone che non lascia tregua. Mi aspetto tanto anche dal nuovo dei Natrium che uscirà questa estate. Poi non posso non menzionare i grandissimi Distruzione, che stanno facendo fuoco e fiamme. Anche Demiurgon e Unbirth. Ma ce ne sarebbero ancora da nominare! Invece alla seconda domanda non mi sento di rispondere. Non devo essere io a giudicare nessuno, è questione di gusti personali e poi: solo il pubblico decide!

Grazie per la tua disponibilità Mick. Concludi pure come vuoi. Grazie mille a te ed Hardsounds per questa bella intervista e per averci chiamato al festival.

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