DANE DONOHUE: Casablanca
Spiagge bianche, le onde che lentamente accarezzano la battigia mentre il sole tramonta e s'immerge nel mare a vista d'occhio sconfinato. Qualcuno ancora passeggia lungo la riva. L'aria si è fatta tersa, il cielo striato di colori caldi ed avvolgenti. Alte palme proiettano le loro lunghe ombre sulle strade dorate del giorno che sta per finire. Tra un cocktail e l'altro ti vedi seduto al tavolo di un bar, mentre la radio trasmette melodie sognanti che da tempo non ascoltavi, e ritrovi te stesso, quello che sei stato e quello che sei adesso nelle note di...Sunset Boulevard, la nuova rubrica di Hardsounds interamente dedicata alle sonorità West Coast. Pronti a viaggiare?!?
In un’eventuale bacheca dedicata ai classici della West Coast ‘Casablanca’ figurerebbe tra i massimi manifesti. Edito nel periodo più aureo (era il 1978) dalla Columbia Rec., che se ne fece a carico mettendo a disposizione di Dane Donohue, dopo ben tre anni di gestione, parte della crème musicale dell’epoca: Don Henley e Timothy B. Smith (Eagles), Stevie Nicks (Fleetwood Mac), Bill Champlin (Chicago), Mike Porcaro e Steve Lukather (Toto) e Jay Graydon (Airplay e Planet 3), ma il parterre degli ospiti vanta una lista ben più ampia.
Ma chi è Dane Donohue? Ai tempi un semplice sconosciuto originario di Masnfield in Ohio, che si fece le ossa girando per due anni States ed Europa con il cast di ‘Jesus Christ Super Star’, periodo in cui preparò dei demo tape, uno dei quali gli permise di arrivare alla firma della CBS. Prodotto da Terence Boylan (con trascorsi di cantante e compositore, autore di tre ottimi dischi tra il 1969 ed il 1980), ‘Casablanca’ contiene 10 gemme di soft rock che pizzicano tra soul, jazz, funk e country, avvolte in una produzione sofisticata e di gran gusto (il supporto degli arrangiamenti è di altissima scuola), che esalta la voce delicata da crooner di Donohue.
L’atmosfera rilassata e notturna di ‘Casablanca’ è pura magia, l’ideale tappeto per apprezzare il country romantico di ‘Dance With The Stranger’, che non avrebbe sfigurato nel repertorio degli Eagles, oppure il white soul incantevole di ‘Woman’. Se ‘Can’t Be See’ è la ciliegina per esaltare un Martini bianco, ‘Whatever Happen’ fa sognare un tramonto in dolce compagnia in riva al mare, dopo una serata elettrizzante accompagnati dal batticuore funky di ‘Tracey’: ‘Congratulations’ è una soffice carezza. Simply superb!
P 1978 Columbia/CBS
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