Maurizio Blatto: L'ultimo disco dei Mohicani
Il Backdoor è un negozio di dischi storico di Torino in cui si consumano le peripezie di una carovana infinita di personaggi afflitti dalle manie più assurde. Maurizio Blatto, una delle due colonne che sostengono da tempo il negozio, nonchè scribacchino di Rumore, assiste (a dir poco clinicamente) questa folta schiera di pazzi più o meno malati del morbo nero del vinile con disincanto e divertita quanta consapevole pazienza. Quello che ne viene fuori è un ritratto spassoso ed il più delle volte al limite se non oltre il surreale della vita che scorre nel negozio, dei suoi clienti, delle loro storie - ci si chiede spesso fin dove il buon Maurizio abbia "romanzato" su alcuni personaggi del libro. Quasi una sorta di "Smoke" (Wayne Wang) in versione letteraria ambientata non nel mitico tabacchi di Auggie/Harvey Kietel, ma nella discoteca di cui sopra. Il Sentimentalista ed il disco di Bruce Lee, Ramirez, il Pianeta e le quattro vaccone, il Dinamico sono solo alcuni dei personaggi che affollano il Backdoor: strabuzzerete gli occhi, vi cascherà la mascella sulla pagine e vi ritroverete a ridere divertiti di fronte alle loro incredibili performance e richieste. La scrittura è fluida e costituisce un funzionale viatico per far scorrere questa umanità senza pace, animata da una sgangherata solitudine che sottilmente lascia intravedere una fetta di società che non si credeva esistesse. Forse solo chi passa abitualmente ore ed ore, o interi pomeriggi in un negozio di dischi troverà una certa familiarità con un mondo che va oltre la passione per la musica, ed abbraccia casi umani disperati e l'alienzione di chi inconsapevole firma pagine di vita vera. Alcuni estratti del libro: - "Hai qualcosa di genere negroide, tipo James Brown ma meno effeminato, roba che ti sudano anche i piedi?" - "Ce l'ha quello dei Led Zeppelin con la supposta in copertina?" - "Mi risulta che sia stato pubblicato un bootleg con la messa di Lady Diana. Ce l’ha?"
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