LOOKING GLASS: Subway Serenade
Spiagge bianche, le onde che lentamente accarezzano la battigia mentre il sole tramonta e s'immerge nel mare a vista d'occhio sconfinato. Qualcuno ancora passeggia lungo la riva. L'aria si è fatta tersa, il cielo striato di colori caldi ed avvolgenti. Alte palme proiettano le loro lunghe ombre sulle strade dorate del giorno che sta per finire. Tra un cocktail e l'altro ti vedi seduto al tavolo di un bar, mentre la radio trasmette melodie sognanti che da tempo non ascoltavi, e ritrovi te stesso, quello che sei stato e quello che sei adesso nelle note di...Sunset Boulevard, la nuova rubrica di Hardsounds interamente (o quasi) dedicata alle sonorità West Coast. Pronti a viaggiare?!?
Looking Glass (1969-1974). East Coast. Si formano nella città di New Brunswick (New Jersey). Chitarrista (Elliot Lurie), bassista (Piet Sweval) e tastierista (Larry Gonsky), erano compagni di università e suonavano con lo spirito del solo divertimento nei club e nelle feste delle confraternite. Non il tipico suono Jersey Shore (Willy DeVille, Bon Jovi, Southside Johnny, Bruce Springsteen), ma piuttosto un pop dell’altra sponda (pop californiano). Due album e un singolo di successo, “Brandy” (‘Looking Glass’, 1972), che potreste averlo sentito nel film ‘Charlie’s Angels’ (2000) o riesumato nel suo spirito dai Red Hot Chili Peppers nel ‘Live in Hyde Park’ (2004). Passeranno dal pop rock, west coast, al classic rock e all’hard rock, con cambi di formazione e cambi di nome (Fallen Angel, alla voce Michael Lee Smith), per poi evolvere in Starz (sempre con bassista Piet Sweval e batterista Joe Dube), una delle band hard rock USA di classe germogliata nei seventies. Nel secondo album ‘Subway Serenade’ (1973) si contornano di musicisti di livello come il percussionista Ralph MacDonald (George Benson, Steely Dan, etc) e il sassofonista soul jazz, swing, R&B, Seldon Powell. Chitarrista, bassista, tastierista e coristi partecipano alla scrittura. Tre voci interscambiabili, ognuna peculiare: atonale (Elliot Lurie), southern (Piet Sweval) ed eclettica (Larry Gonsky).
Si parte con “Jimmy Loves Mary-Anne”, molto Steely Dan, complice la voce di Elliot Lurie (la voce che tiene le distanze alla Donald Fagen), ma soprattutto per un uso di batteria e percussioni bossanova; ritmo schernito da un ritornello corale burlone, innocente come l’amore adolescenziale di Jimmy che fa ben sperare. In “City Lady” si prosegue nella forma, ma si aggiungono scale di tastiera e guizzi rapidi di chitarra che richiamano l’esigenza (cerco una donna che cambi la mia notte in un giorno). Molto bello il finale del cantato pretenzioso (a ripetizione!). Ma i Looking Glass sono interscambiabili, e in “For Skipper” è il bassista a trasformarsi in cantastorie. Sweval in veste di menestrello, il giullare dagli occhi tristi. Compare con un’armonia di chitarra classica arpeggiata. La sua voce disgela l’ambiente, e tastiera ed armonica si uniscono in uno scirocco come Silver, Jackson Browne, e altri portatori di vento caldo rivestiti di semplicità. E poi una “lei” arriva (“Sweet Somethin’”) con quel dolce passo, dettato dalle spazzole jazz; il basso mi proietta l’immagine della sua andatura: armonia jazz senza fiati. “Who’s Gonna Sing My Rock’ N’ Roll Song” potrebbe essere figlia di Elton John (complice la personalità del cantante, tastierista Larry Gonsky).
Ma è in “Are You Dreamin’ (Money In My Pockets)” ed in “Rainbow Man” che si accentua il sentimento west coast: le melodie sono sempre più aperte agli intrecci, le commutazioni delle tre voci, il coro unanime, i fraseggi di chitarra, a sussulti si fanno spazio, come le proprietà dei singoli elementi, che fanno volare alto il sound; sul finire, “Wait” ricelebra l’atmosfera Steely Dan. Poi arriva l’evoluzione al classic rock, la sorpresa con “Sweet Jeremiah” (dai che la conoscete!). Traccia riedita dall’album d’esordio degli Starz nel 1976: puro rock & roll con tromba e tastiera. Scritta e cantata dal bassista Sweval, comparirà in versione demo e bonus track nelle riedizioni dell’omonimo album nel 2005, 2016. Dal west coast all’hard rock.
P 1973 Epic Records
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