EDOARDO VITOLO: SUB TERRA
La panoramica riportata dallo scrittore, nonche' attivissimo blogger salernitano, oltre a sviscerare un ventennio di uscite metal che vanno dalle band piu' conosciute passando per il sottobosco fino all'ultraunderground metal italiano, merita di essere letto per i seguenti motivi: 1. traccia un parallelismo tra le uscite mondiali che hanno fatto la storia del metal di quegli anni e le caratteristiche peculiari che le nostre band avevano gia' nel loro sound e che furono interiorizzate, e messe in bella mostra da band che ebbero maggior fortuna per il fatto di essersi formate in contesti a maggiore visibilita' mediatica (parliamo di Schizo, Necrodeath, Death SS, Bulldozer, Aborym, caratteristiche che le stesse grandi band straniere hanno poi citato come fonti ispiratrici; 2. la distinzione in scene (o presunte tali) regionali, dove ogni lettore ritroverà qualcosa di personalmente conosciuto che rappresenta il sano campanilismo che ci contraddistingue; 3. la passione ed il lavoro mastodontico e massacrante (uditivamente) con cui l'autore sviscera ogni singola uscita (dai demo fino ai vinili e cd) evidenziando le caratteristiche di ogni singolo brano; 4. la certosina ricerca storica che affonda le radici nell'opera dantesca (l'ade come punto di partenza infernale dell'iconografia metal) creando i parallelismi tra la cultura ed il metal; 5. infine, l'indagine psico-sociologica che mette in risalto la scelta da parte degli artisti metal del cosiddetto 'rovescio della medaglia' da contrapporre al cristianesimo imperante da secoli in una nazione cattolica come la nostra (da non intendersi come satanismo ma come liberta' mentale e concettuale da ogni forzatura religiosa, culturale, dogmatica e sociale; in merito la testimonianza di Agghiastru è emblematica). Di fondo vi è in alcuni passaggi una certa cripticità nella scorrevolezza dei concetti, dovuta al ristretto campo di manovra che il discernere di metal impone. Ci preme sottolineare l'indagine profonda che sviscera i concetti che stanno alla base di ogni singola opera di ogni artista (artisti ai quali per gusti personali non ho mai dato tanta importanza, vedasi The Black), e le esperienze che questi hanno dovuto vivere sulla propria pelle per l'essere nati in una terra ostile ai 'diversi' e alle novita' (specie nel meridione), e alle difficolta' culturali e logistiche che questi hanno dovuto affrontare per diffondere e suonare la propria musica. In altre parole la summa di 20 anni di metallo italiano con relative testimonianze dei chiamati in causa: le band.
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