YOUR TOMORROW ALONE: Ordinary Lives
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21/02/2012Questo disco ci ha incasinato quelle quattro idee già abbastanza ben confuse che avevamo sul metal (sottogeneri compresi), e l'abbiamo dovuto riascoltare parecchie volte per cercare il bandolo della matassa. A primo acchito sembra un mischione di stili e riferimenti a band simili e contemporaneamente distanti tra esse (che poi è un paradosso); con l'andare degli ascolti si evidenziano con una certa chiarezza i tre riferimenti di fondo, My Dying Bride, Paradise Lost e Candlemass che vengono amalgamati a secondo dei brani con altre influenze che hanno una cadenza più irregolare quali Novembre, Opeth e Porcupine Tree. Il disco si presenta con un'intro primi Katatonia con tanto di voce screaming che ben presto viene sostituita da un altra alla Helloween ("Renaissence" e "Guilty") che detto così farebbe storcere più di qualche naso, ma vi assicuriamo che il risultato è spiazzante nonchè piacevole. Proseguendo ci si imbatte in autentiche odi all'inconfodibile stile My Dying Bride ("Praise For Nothing") che si alternano a brani aggressivi di estrazione Opeth ("One Last Breath") con parti prog non solo alla Porcupine Tree, ma anche di settantiana vena italica ("In Silence"), e scandite dalla doppia voce growling/screaming come da tradizione del genere ("Far From The Sight"); dal doom alla Candlemass ("Guilty") si devia verso lidi Lacuna Coil con clean vocals, e tanto per non farsi mancare niente anche tracce neo folk/dark/wave ("Agony", "Preludium" che richiama band distanti da quanto finora ascoltato quali Sol Invictus, Spiral 69, Spiritual Front e spaccati gothic metal mantenendo in tutte le varianti dei generi un minimo comune multiplo determinato dall'uso mai invasivo delle tastiere. Avrete sicuramente capito siamo davanti ad un pout porri che fa assomigliare questo disco più ad una raccolta composta da brani di diversi artisti che a farina di un unico sacco. Produzione leggermente sporca.
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