WHITE LION: FIGHT TO SURVIVE [REISSUE]
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09/09/2014Per una volta tanto non è Los Angeles il centro d’interesse musicale per il genere hard & heavy. I White Lion si formano tra i vicoli della grande mela, grazie all’incontro tra il talentuoso chitarrista Vito Bratta ed il vocalist d’origine danese Mike Tramp. La formazione definitiva, con Greg D’Angelo (batteria) e James Lomenzo (basso), si assesta dopo varie vicissitudini e con una manciata di brani pronti strappa un contratto importante, prima dell’esordio, con la label Elektra. ‘Fight To Survive’ verrà pubblicato solo sul mercato giapponese dalla RCA, a causa del rifiuto dell’Elektra di darlo alla luce scontenta dei contenuti: solo successivamente la Grand Slam si procurerà i diritti per stamparlo sul mercato americano. Lentamente i White Lion trovano i primi riscontri, partendo dalla terra del sol levante, a seguire nel vecchio continente ed infine a casa propria, tant’è che per il successivo ‘Pride’ (il loro lavoro di maggior successo) finiranno sotto l’egida della storica Atlantic Records. Le tracce di ‘Fight To Survive’ rispecchiano i gusti del pubblico giapponese ed europeo, il sound dei White Lion non conserva elementi ruffiani ma è costruito su solide basi hard rock preso a spunto dai Thin Lizzy, in cui spicca la chitarra di Bratta autore di assoli di ottima fattura.
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