WEAPON HEAD: Surgical Smile
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09/08/2010Diciamolo subito: il primo full leight del combo australiano è una gioia per l’udito per coloro che amano il crossover e l'alternative rock. Dodici tracce che spaziano tra sonorità alla Red Hot Chili Peppers, Beastie Boys, Rolling Stones e finanche Soul Asylum unendo aggressività, melodie non scontate, anche quando poppeggianti, e grande sicurezza nel passare da un genere all’altro, cosa che li rende trasversali e quindi appetibili ad un vasto pubblico. Dotati di un batterista/lead singer capace di essere ficcante nell’interpretazione sia di un pezzo rock'n'roll bello tirato, sia di un passaggio rappato, e di un gusto per la melodia che li spinge, in chiusura d’album, a scomodare anche il John Lennon di "Cold Turkey" (pezzo quanto mai nelle corde del gruppo), riescono in tre quarti d’ora a divertirci, allargare i nostri orizzonti musicali (in caso fossimo troppo settoriali), e ad accompagnarci in questa torrida estate con sferzate chitarristiche e sonorità degne di band ben più celebri (mi vengono in mente i Faith No More). L’album è degnamente prodotto (al mixer abbiamo Steve James mentre il mastering è stato curato da Tim Young), ben confezionato (simpatica la rassegna di alternative version della grafica di copertina), e in attesa di essere supportato da un’etichetta che capisca le (evidenti) potenzialità del quartetto. Ad maiora semper!
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