VERDUN: The Cosmic Escape Of Admiral Masuka
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05/02/2001Dark (Christian Death), doom (Sant Vitus, Electric Wizard, Paul Chain), Sludge (Iron Monkey), Postcore (Amen Ra), cotti a fuoco molto lento (di modo da non superare la velocità massima di dieci chilometri orari) ma con tutte le spezie e i profumi (catacombali) che i menzionati generi si portano dietro. Ogni brano è la logica prosecuzione del successivo in cui uno dei generi menzionati ha la prominenza sugli altri, ma in maniera naturale senza prevaricazione; "Sons Of The Atom" è un lentissimo doom di estrazione Saint Vitus che nell'evolversi/involversi su un trip psichedelico vira verso lo sludge, anche se alla lunga diviene un po' soporifero causa eccessiva ripetitività. 'Last Man Standing' parte con uno sludge vischioso per trasformarsi in postcore alla Amen Ra con un cantato straziante, mentre la traccia finale ("Jaxa") è ammantata da sonorità funeree, sepolcrali e orrorifiche, dove il cantato si divide tra l'ugola di Rozz Williams, i cori dell'aldilà trademark dei primi dischi dei Christian Death e l'urlato postcore (Amen Ra) con il riffing criptico a metà fra gli stessi Christian Death periodo 'Deathwish' e i The Wounded Kings . Considerando che si tratta di una prova d'esordio composta da soli tre brani (che superano i 30 minuti di durata) l'esame è superato a pieni voti, evidenziando l'abilità di amalgamare generi che poche band hanno finora avuto il coraggio di osare.
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