UNSANE: BLOOD RUN
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16/05/2005Sono tornati e si lasciano alle spalle ancora una volta una interminabile scia di sangue, elemento di cui non si può fare a meno quando si parla di Unsane. Sembrava che la fossa di Chris Spencer e soci fosse già scavata e che l'epitaffio fosse ormai stato scolpito costringendo tutti gli amanti del noise più sofferto a fare a meno di un fondamentale punto di riferimento. E invece "Blood Run" sancisce il ritorno di un gruppo di cui indubbiamente si sentiva la mancanza, sopratutto considerando che negli ultimi anni decine di gruppi si sono rifatti in parte anche al loro groove lacerante, vedi l'ondata postcore che ha letteralmente travolto la scena musicale "estrema" e che ha molto di Unsane al suo interno. Chi li conosce grazie a autentici capolavori come "Unsane", "Occupational Hazard", "Total Destruction" e "Scattered, Smothered & Covered", sa già cosa aspettarsi: un mix di hardcore e noise spinto fatto di nervosismo e nevrosi varie che punta a sfiancare chiunque si avvicini. Lento, pesante, lacerante, tre aggettivi che devono venire rispolverati a distanza di sette anni (tanto abbiamo dovuto attendere se tralasciamo la raccolta "Lambhouse") e che identificano perfettamente quel sound che i newyorkesi si portano dietro da tre lusti. Riff scomposti e penetranti, voci sofferte, basso pulsante e il drumming puntuale di Vinny Signorelli - quest'ultimo proveniente da altri due formazioni fondamentali del movimento noise come Swans e Foetus - ci trascinano per le undici vertebre che formano la carcassa di "Blood Run". E se "Make them Prey" può causare violenti squilibri mentali già ad un primo ascolto superficiale grazie a quel rumoreggiare perpetuo, i restanti pezzi crescono con il tempo e necessitano di essere riascoltati più volte, fino al soffocamento completo. Relapse ancora una volta dimostra di avere la vista lunga accapparandosi un gruppo che non ha mai portato troppa fortuna ($) alle label con cui ha avuto a che fare, ma che continua ad essere perennemente fuori "moda" e a noi va benissimo così.
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