THEORY OF A DEADMAN: SCARS & SOUVENIRS
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07/08/2009Il loro mentore è stato Chad Kroeger, è l'ombra dei Nickelback è di quelle lunghe, robuste. E non che quella che assume i contorni degli Alterbridge sia tanto irriconoscibile poi, giusto se si vuole spaccare il capello. Parliamo dei Theory Of A Deadman, canadesi giunti al terzo disco, primo se non erro sotto Roadrunner. Diciamo subito che sa da un lato l'ispirazione ai Nicleback potrebbe garantire una buona portata in fatto di qualità, allo stesso tempo diventa il peggior difetto della band. I brani ci sono, hanno tiro vincente e si alternano in ritmiche e tipologie differenti che spazziano dalla ballad al tipico brano tosto e chitarroso, ai tempi cadenzati, tutti contraddistinti da un'orecchiabilità che non dispiace, ma che alla lunga risulta essere troppo ammiccante. A volte troppo banale quando si perde in soluzioni armoniche già ascoltate e riascoltate miliardi di volte, 'Scars & Souvenirs', titolo molto intrigante, ha il pregio di reggere dall'inizio alla fine presentando qualche mancanza solo durante il tragitto. Certo l'originalità non è il suo forte, ed il rischio di annoiare dopo tre ascolti non è per nulla da escludere. Ecco, magari è un disco che se preso secondo una posologia assai sobria, a piccolissime ed in sporadiche dosi, potrebbe riservare piacevoli momenti ogni volta lo si farà girare nel lettore. Altrimenti, spararselo a dosi elevate è cosigliato solo a chi di queste sonorità si nutre quotidianamente. In poche parole, bravi ma non molto.
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