THEN COMES SILENCE: Hunger
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02/07/2022Gli svedesi dopo la pubblicazione del capolavoro ‘Blood’ (esempio magistrale di fusione delle sfaccettature del dark, della new wave e del post punk anni 80) hanno trovato la formula giusta per produrre dischi a raffica. Grosse dosi di Killing Joke periodo ‘Eighties” – “Brighter Than A Thousands Sun”, grandi melodie ed un retrogusto malinconico ammantato di riff industrialoidi ma senza grosse asperità come si evidenzia in ‘Tickets To Funerals’, ‘Unknowingly Blessed’ e 'Chain'; echi dei Christian Death in ‘Pretty Creatures’ e gli arpeggi new wave dei The Sound in “Days And Years”, “Rise To The Bait”, ‘Cold From Inside’ non lesinando un groove oscuro a là Damned in “Worm”. Diversi gli special guest: tra i quali William Faith (Faith and the Muse, Mephisto Walz, The March Violets) e Niklas Rundquist (Leather Nun). La ricetta funziona e nonostante un cantato sempre pertinente e diverse frecce al proprio arco, il deja vù è dietro l’angolo perchè hanno diminuito parte della forza trascinante a favore di hook melodici di facile presa ed in questo senso la copertina è esaustiva: come se avessero perso la propria identità.
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