the prophecy: into the light
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14/02/2009Finalmente qualcosa di nuovo! Dopo 10.000 cloni dei My Dying Bride senza arte né parte buoni solo a scopiazzare un certo modo di suonare (che aveva anche rotto alquanto le palle, concedetemelo), dalla Gran Bretagna ecco un gruppo che con modestia e solerzia ha realizzato quello che per il sottoscritto è un discone. 'Into The Light' è la terza prova in studio per i The Prophecy che sebbene sconosciuti ai più sono riusciti nell'impresa di riuscire a creare un proprio sound senza incappare nell'errore di suonare una chimera(ossia sterile unione di più stili e influenze differenti). Caratteristica principale di questo gruppo è l'utilizzo maestoso della voce del cantante Matt Lawson, ottima sia nel cantato "pulito" (che personalmente accosterei a quella di Phil Collins dell'era Genesis), sia nel più classico grunt di scuola death/doom. Il bello sta proprio qui: pur essendo facilmente ed erroneamente inquadrabile ad un primo ascolto come il "classico" disco di death/doom melodico, dopo qualche ascolto si riesce a scoprirne la vera essenza, molto maestosa, romantica e suadente, decisamente accattivante nelle soluzioni adottate, ma senza stravolgere il canovaccio tipico di questo genere di musica. Canzoni preferite? In primis "Delusion" (con il suo chorus veramente... figo!), "All Is Lost" aggressiva e che mi ha riportato in mente certi passaggi degli schizzatissimi The Dillinger Escape Plan e "Waters Deep", ma si tratta ovvio di gusti personali. Decisamente un'ottima carta nel mazzo della nostra Code666.
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