TESLA: Mechanical Resonance Live
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16/09/2016Quando si parla di 'Mechanical Resonance' non c'è molto da dire, se non che si tratta di uno degli album d'esordio più belli di sempre - i Telsa faranno ancora meglio con l'album successivo - e di conseguenza uno dei dischi migliori della band di San Francisco. Brani come "Gettin Better", "Modern Day Cowboy", "Little Suzy" o "Changes" fanno ancora venire i brividi oggi, ma è l'intero album a meritare ogni lode possibile, e questo anche sul piano stilistico: Cavalieri Elettrici si nasce, non si diventa. Nell'anno corrente l'album compie 30 anni, e quale miglior modo per celebrarlo se non riproporlo interamente dal vivo (considerato che dal vivo i Tesla sono una macchina perfetta)? Con una tracklist eseguita non come su disco, la band di Frank Hannon - alla fine è lui il motore della band - ripropone le canzoni con la solita energia, con grinta da vendere, tanto sudore, e l'impareggiabile coinvolgimento con cui il quintetto ha scritto bellissime pagine sul palco: da questo punto di vista Jeff Keith se la passa ancora bene. Non tutto fila liscio, però, sul piano della registrazione dato che i suoni sono troppo compressi, non permettendo ai brani di esplodere in tutta la loro abituale carica elettrica. Una scelta discutibile visto che con un mixaggio più accorto il disco dal vivo suonerebbe, ehm, come un disco dal vivo. Ad ogni modo questo difetto non intacca la prova della band, tanto meno il valore di un disco che andrebbe assolutamente riscoperto. Chiude la prova un brano inedito, "Save That Goddness", che non aggiunge nulla a quanto ascoltato prima. Scritto da Phil Collen dei Leppard, a riprova del fatto di come la band inglese non sappia più scrivere da tempo pezzi memorabili.
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