Ten: Heresy and creed
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23/10/2012Con 'Heresy And Creed' i Ten raggiungono l'ambito traguardo del decimo album, evento festeggiato anche con il ritorno live della band capitanata da Gary Hughes. Cercando di rinverdire i fasti di precedenti release, celebrate da critica e fan, come 'The Name Of The Rose' e 'The Robe', il gruppo britannico affianca al sound che li ha resi famosi qualche elemento nuovo, sempre con la melodia al centro delle proprie composizioni. Hughes, il quale è un songwriter di qualità e quantità (basti pensare a tutti i lavori svolti anche insieme ad altri personaggi della scena rock come ad esempio Bob Catley), punta decisamente su linee melodiche vicine in qualche modo a band di successo degli ultimi anni (qualcuno ha detto H.I.M.?) sempre sobrie e mai sopra le righe. Se questo conferisce a 'Heresy And Creed' un'atmosfera sognante e romantica, come in "The Lights Go Down" o nella ballad "Raven's Eye", il tutto sfiora il plagio in altri episodi del full-lenght ("The Last Time"): qualità sempre alta, ci mancherebbe, ma forse carenza di idee fresche e originali che possano rendere l'album unico come i famosi predecessori. Questa l'unica pecca trovata ad un disco che sa affiancare momenti intimi e melanconici ad altri decisamente più metal ("Game Of Hearts" e "Insatiable"), pur non spiccando mai il volo verso quelle vette ai quali i Ten ci avevano abituato in passato. Un ritorno con il freno a mano tirato - tranne negli interventi solisti delle chitarre, questi qualche volta sopra le righe, e non in positivo - che continuerà comunque a fare la felicità di chi dal lontano 1996 segue le gesta del combo albionico.
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