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STRYPER: The Covering

data

09/02/2011
85


Genere: Hard Rock
Etichetta: Big3 Records
Distro:
Anno: 2011

Qualsiasi cosa faccia la band di Orange County non passa di certo inosservata. Un disco di cover degli Stryper è oggettivamente assurdo, impensabile e fuori luogo: troppo unici nel bene e nel male, troppo legati ai loro stereotipi. Poi se si da un'occhiata alla scaletta la curiosità e lo scetticismo crescono a dismisura. Ovviamente, il bene riesce a sopraffare il male ed i nostri quattro la vincono a mani bassi. "Set Me Free" degli Sweet è marchiata a fuoco Stryper, una botta d'apertura, grandi parti di chitarra e godimento appena iniziato con la voce di Michael Sweet. "Blackout" targata Scorpions sembra uscita dal primo disco dei nostri eroi californiani, la struttura rimane fedele e Sweet spacca i timpani. Con "Heaven & Hell" si urlerà allo scandalo per il fatto che una band cristiana si prodighi in una cover di una band notoriamente "dell'altra sponda". La tramutano però in un brano epico fine anni '80, l'antitesi dell'originale, ma non per questo mal riuscita, tutt'altro: è fantastica! "Lights Out" degli UFO è altrettanto originale, ci si dimentica quasi di Phil Moog e Shenker e si pensa ad un brano escluso da 'To Hell With The Devil'. "Carry On Wayward Son" è un brano impossibile da coverizzare, infatti i nostri mantengono l'aria Kansas, forse il brano più anonimo dell'intero lotto. "Highway Star" segue il filo di quanto sopra, travolgente prestazione di Sweet, ma brano un po' troppo simile all'originale. Riuscire invece a rendere proprio un brano dei Kiss come "Shout It Out Loud" è un'impresa ardua che però la band riesce a superare brillantemente, così come la successiva "The Trooper", il cantato riesce ad essere unico, l'impronta che viene data al pezzo quasi non fa rimpiangere Dickinson, sempre ottime le armonie vocali create, così come in "Over The Mountain" di Ozzy. "Breaking The Law" è già stata ampiamente suonata dal vivo nello scorso tour dalla band, quasi identica all'originale. In conclusione la cosa che rende unico questo disco (e quindi la band stessa) è la facilità di fare loro qualsiasi cosa, originalità e classe allo stato brado; colpisce anche la scaletta, molto compatta, ma anche composta di molti brani contemporanei al gruppo, non soliti pezzi sconosciuti o soliti Beatles e Stones. Produzione al solito sopraffina, e bella canzone la conclusiva "God", unico brano originale sulla falsa riga dell'ultimo 'Murder By Pride'. Unico appunto negativo: orribile la copertina!

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