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STORMBRINGER: DON'T THINK... OBEY!

data

05/04/2006
70


Genere: Heavy Metal
Etichetta: My Graveyard Productions
Anno: 2006

Buona prova d'esordio per gli Stormbringer, female fronted band di casa nostra prodotta dalla neonata My Graveyard e dedita all'immarcescibile, variegato e ormai arcinoto heavy sound anni '80. Nonostante questa indubbia classificazione gli Stormbringer rifuggono però dall'omogeneità nella quale rischia di cadere una proposta come la loro, grazie a un sound abbastanza al passo coi tempi e all'inserimento di tastiere, oltre alla già citata presenza di una donzella alla voce (la fulva e brava Jessica). Insomma, una ricetta particolare che senza dubbio spicca nel marasma di (spesso provvidenziale) revisionismo degli ultimi tempi! Influenzati dall'heavy/power meno speed di Gamma Ray e volendo anche degli Helloween più recenti, i ragazzi però non rinunciano a una robusta dose di chitarre a volte molto US-oriented, senza risultare mai però troppo incisive come forse sarebbe più indicato per un disco del genere. Paragone obbligato è, per forza di cose, il lavoro della sempreverde Doro Pesch e dei suoi Warlock, non solo per la voce, ma anche per un gusto melodico abbastanza immediato di molti refrain... opinabile il lavoro delle tastiere, a volte in pieno stile Van Halen, altre volte lanciate in fughe neoclassiche un po' attempate e non sempre adatte al contesto. "Don't Think... Obey!" è comunque un disco molto vario, ricco di trovate (vedi i passaggi particolarmente oscuri di "Death And Soul", il futurismo di certe trovate cyber-tech presenti in brani come "X" o "Mistery" (evocate anche dal non proprio splendido artwork), l'epicità di "Red Moon Rising" o l'irruenza di un anthem quale l'opener "Heavy Metal", la cui melodia suona talmente orecchiabile da farci sospettare un amore incondizionato per tutto ciò che è anni ottanta da parte della band... e non solo per il movimento heavy! Forse è principalmente questo che suona strano, in un prodotto comunque ben fatto come "Don't Think... Obey!"... una certa melodia di sottofondo forse fuori posto, accentuata anche da una produzione eccessivamente pulita che non valorizza appieno la batteria. Comunque il disco è davvero riuscito, e possiamo stare certi che in futuro gli Stormbringer ci riserveranno qualche bella sorpresa! Dopotutto quando si tratta di HM non bisogna pensare... ma OBBEDIRE!

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