STILNESS BLADE: THE FIRST DARK CHAPTER (MISANTHROPIC ELEVATION)
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21/12/2007Primo full lenght per i deathster pugliesi Stillness Blade, che si presentano con un notevole biglietto da visita: il drummer Antonio "O'Fenomeno" Donadeo (session man per i Vital Remains nelle turnée nonchè batterista per molte altre band del panorama estremo italiano, Necrotorture ed Exhumer per citarne qualcuna). Il terzetto è uno di quelli che non accetta compromessi, e le influenze vanno ricercate, oltre agli stessi Vital Remains, in band come Malevolent Creation e addirittura Zyklon, proprio perchè un certo tocco black metal lo si percepisce facilmente. Un sound durissimo e tecnico, come dicevamo, ma non privo di spunti originali e soluzioni anche piuttosto ricercate, come l'inserimento di arpeggi e fraseggi piuttosto inusuali e poco prevedibili, che vanno ad accostarsi alle tremende e tiratissime sfuriate dei tre salentini. Ritmiche molto serrate ed efficaci, che partono con lo scopo di percuotere e far male, per evolversi in 'patterns' tipicamente black metal, pur mantenendo la propria brutalità, e questo ce lo ricorda soprattutto il vocalist-axeman Max Schito, col suo terribile growl. Discorso a parte merita, invece, il conceipt dell'album. Come spiega la band stessa, nell full lenght sono raccontati una serie di fatti di sangue (eh, che novità...) che hanno più l'aspetto di "esecuzioni" piuttosto che agguati, e in questo vittima, carnefice e modalità sono tutte metafore dell'imperfezione umana. E a sottolineare questo, una serie di parti parlate, di rumori e brevi momenti strumentali (soprattutto di tastiera) disseminati lungo i 35 minuti del disco, che contiene anche due interessanti e ben realizzate tracce video.Non c'è che dire, un esordio convincente.
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