SPIRITUAL FRONT: Open Wounds
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05/06/2013'Open wounds', sesto capitolo (Ep e singoli esclusi) della carriera della band capitolina, li vede alle prese con la rivisitazione (con una maggiore maturità) di alcune tracce prese dalla precedente produzione (1999 – 2005 quando regnavano le atmosfere folk apocalittiche) in chiave più organica ed orchestrale; sintesi della storia personale del songwriter Simone Salvatori che, puntando lo sguardo sulla gioventù che sfugge dalle mani, vede con maggior chiarezza le vittorie ed i fallimenti del passato che tornano a mordere la coscienza, adombrata da un'aurea sempre più minacciosa sull'incerto futuro (le tracce contenute nel secondo cd). L'opera in questione non è solo colma di murder ballads catchy e d'effetto come nel loro precedente ed al tempo miglior disco 'Armageddon Gigolo' - "Soulgamber", "Hey Boy", "Song For The Old Man" e "The Devourment Of The Will" - ma è più austera, matura, segnata da qualche turbolenza industrial durante il viaggio - "Eucharist Of Sodomy" - degno della dissacrante penna di Michael Gira e dei suoi Swans; accenni post rock in "Delation/I Live Through You", ed un orecchio rivolto alle sonorità pop degli anni 80: "Hey Boy". Il lavoro si dipana in maniera più eterogenea, sempre marcatamente noir (Nick Cave) con la componente new wave americana più marcata (Wall Of Voodoo); torna a far capolino la vena folk apocalittica dei Death In June trasmutata in scenari western decadenti delineati da un ingente utilizzo della tromba, e segnati da sesso, decadentismo - vedi "Autopsy Of A Love" e "Nectar On Your Lips", (grandioso l’uso del sitar in quest'ultima con una citazione nel testo degna dei migliori Cannibal Corpse: Devour your clit) - e vecchie ferite mai cicatrizzate che continuano a sanguinare come "We Could Fail Again" (con il suo ritornello: What remains of love when we know we can destroy ourserlves). Il disco è disponibile anche in edizione limitata costituita da due cd, dove nel secondo vi è una rivisitazione più scarna delle tracce contenute nel disco ufficiale. Morbid mafia folklore for hedonistic self-destructors, murder ballads for decadent lotus-eaters.
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