SPEARFISH: AREA 605
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11/05/2005Trio svedese abbastanza atipico considerate le sonorità che nascono da quelle lande quando si parla di influenze hard-rock anni '70. T'immagini mega produzione cristallina, chorus stellari e tastiere onnipresenti che marpionano con Deep Purple, Uriah Heep, Zepperlin ed altri soliti nomi. Gli Spearfish, invece, pur rifacendosi a quelle band ed a quel periodo senza voler nascondere ad ogni costo dove nasce l'ispirazione, propongono un modello di quel rock duro abbastanza atavico, in diverse occasioni anche più cavernicolo della fonte da cui attingono. Purtroppo, il materiale difetta in qualità. Pur avendo buoni numeri, la band non riesce a scrivere un intero disco che si faccia ascoltare senza l'ombra del deja-vu e senza stimolare qualche sbadiglio. Nonostante i diversi ascolti "Area 605" non decolla, tarpato da un incedere esageratamente freddo e ragionato che mette in risalto i buoni propositi e l'ottima tecnica, ma in maniera più marcata anche i limiti compositivi e della ricerca melodica. In poche parole, latita la sostanza. Un vero peccato per un sound coraggioso e fuori dai canoni abituali che meriterebbe maggiore sensibilità e naturalezza. Ancor di più un peccato se visto dall'ottica della Lion Music che vanta una produzione media al limite dell'oltraggio al pudore.
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