SPEAKING THE KING'S: Carousel
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25/11/2015Non è una raro che una label metta sotto contratto gruppi che si discostano, chi più, chi meno, dal sound caratteristico portato avanti fino a quel momento. Guardate per esempio la Epitaph con Shy Kidx, la Rise Records con i Pvris o la Nuclear Blast con gli Speaking The King's. E visto che in quest'ultimo caso parliamo di un'etichetta metal, non sono tardate ad arrivare le critiche. Lamentele piuttosto gratuite e fatte da gente senza un minimo di apertura mentale, visto che i californiani Speaking The King's hanno dimostrato nel disco d'esordio 'Carousel' di essere un gruppo solido e già piuttosto maturo. I Nostri sono già stati in tour con gente come We Came As Romans, Of Mice & Men e Bleeding Through, ma musicalmente sono più affini a gruppi come gli Atreyu pre-scioglimento, Bullet For My Valentine, Rise To Remain e Wovenwar. Ed è proprio dalla farina del sacco di questi ultimi che sembra provenire l'opening "Breathe", seguita dal singolone "Choke", mentre la successiva "Caught In The Middle" riporta alla mente i Trivium di 'Ascendancy'. Un inizio scoppiettante che si rivela essere il punto più alto di un disco che, passata la metà, dimostra di avere il fiato piuttosto corto e di essere riempito con qualche filler di troppo ("Worthless", "City Lights", "Close To Impossible"). Strano anche che "Motion Sickness" sia stata scelta come lead single, una sorta di anthem poco riuscito - in quest'ottica "Choke" sarebbe stata una scelta nettamente migliore. Forse è anche per questo che gli Speaking The King's sono mal visti dal pubblico della Nuclear Blast. Ma come succede spesso in questi casi, basta l'ascolto dell'album e una mentalità un minimo aperta per cambiare immediatamente idea.
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