SKOLL: MISTY WOODS
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28/11/2008"Misty Woods" è un lavoro estraneo all'elettricità. Lontano da tutto quanto è artificialmente illuminato. Si nutre di luce naturale, se di luce si può parlare. Progetto di M(già con gli Opera IX tra l'altro), è allevato con strumenti classici ed acustici, e da ogni piccola sfumatura abbia a che fare con le atmosfere autunnali che si annidano tra foreste e paesaggi rupestri ne assorbe l'essenza. Misterico, folklorico, tradizionalmente pagano. Un lavoro introspettivo carico di suggestioni emotive rievocate da violini che rimandano a melodie ancestrali e malinconiche. Un canto, un lamento per un tempo andato ed ormai prossimo all'estinzione che si dipana su un tappeto folk/pagan e su riverberi prettamente ambient. La voce "pulita" di M risalta tutti i brani e si immedesima nella spiritualità di cui narra con grande partecipazione. A tal proposito, funzionali i cori e voce femminile che intensificano la vena interpretativa delle composizioni rendendo il lavoro ancora più teatrale. Umido, fosco, velato, ma palpabile. Percettibile in ogni suo sostrato. In uscita su Occultum, "Misty Woods" da il benvenuto all'autunno e fa un passo già dentro l'inverno. Quando le sere sono lunghe e le nebbie avvolgono il creato, e quello che conta è quello che immagini ci sia oltre e non quello che si pensa ci debba essere. Un culto misterico musicato che supera di poco la mezz'ora di durata e che forse avrebbe potuto osare ancora di più sviluppando meglio la trama(tramite arrangiamenti più ricercati), ma che riesce già a dare quasi il meglio di sè grazie all'esperienza di chi lo ha partorito(da una vita nell'ambiente). Breve, ma intenso. Succursale di sentimenti antichi e di luoghi fuori ogni concezione del tempo.
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