SHIBALBA: Stars Al-Med Hum
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19/01/2019Nuova fatica discografica in studio per il progetto Shibalba, band che vede coinvolti membri dei greci e svedesi Acherontas e Nåstrond. Abbiamo in passato recensito Psychostasis - Death Of Khat, ora continuiamo idealmente sulla linea di quel passato. La bio della casa discografica parla di death metal, ma qui il contesto è assai diverso. Parliamo di ambient, musica ritualistica e sciamanica, certamente angustiante e per certi aspetti ancor più sperimentale rispetto al recente passato. Full-length che resta appannaggio di un pubblico ristretto, amante dei suoni dilatati e di quella voglia di sperimentare in modo certamente diverso e lontano dai soliti contesti metal. Sicuramente vi sono dei richiami alla scuola estrema, a quei conati di odio e di ritualismo tipici di alcune band black metal, qui però l’espressività trova spazio solo nel contesto rarefatto, ipnotizzandoci in uno spazio in cui idealmente galleggiamo. Mestamente consideriamo dolori ed esperienze, sguardo incantato in un punto vuoto dell’inconscio. Tempi allargati, pazienza all’ascolto messa alla prova se non altro per chi non apprezza questo tipo di contesti. C’è una certa drammaticità, una recitazione quasi teatrale e impostata che trova spazio tra il ritualismo già apprezzato qualche tempo fa. Difficile darvi delle coordinate, perché tra parti sussurrate e recitate, vibrazioni in musica e cerimoniosità non resta alcuna struttura particolare da citarvi. Non c’è rock, non c’è metal, tutto sta a metà tra una sorta di psichedelica ambient e le emanazioni oppiacee di un sound che vuole evocare presenze sopite nell’anima. Per cultori del genere.
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