SATAN'S FALL: Final Day
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13/12/2020Dopo un Ep ben accolto da parte della critica, arrivano al sospirato full lenght di debutto i finlandesi Satan's Fall, trentasei minuti di ruspante heavy metal classico. A differenza di tanti colleghi dediti a proporre (o scopiazzare, a seconda dei punti di vista) quanto di buono avevano realizzato esponenti di primo piano del power sinfonico quali Sonata Arctica e Stratovarius in primis, questo quintetto è legato a doppio filo alla scuola anni '80, tra NWOBHM e soprattutto power dell'area germanica. In effetti il vocalist Miika sfoggia una timbrica che rappresenta una via di mezzo tra Udo e Kai Hansen e anche i guitar riff sembrano musicalmente risentire dell'influenza della scena metal mittleuropea dell'epoca. Originalità zero direte voi, e chissenefrega? Abbiamo una produzione asciutta, dal tocco vintage ma con suoni taglienti in un contesto capace di mandare in visibilio gli estimatori del metal nel periodo di maggior fulgore. Impossibile rimanere impassibili durante l'ascolto di brani quali "They Come Alive", "Retribution", l'iperacceptiana "Juggernaut" e l'epicissima "The Flamekeeper" capaci di scatenare l'inferno (appunto..) in sede live e in genere l'intero lavoro si presenta fluido, otto canzoni che rappresentano altrettante colate di acciaio fuso con il vocalist che magari non incanta però capace di tirar fuori una performance tutta grinta, muscoli e orgoglio, due asce che senza concedere tecnicismi o funambolismi puntano dritti all'obiettivo centrandolo in pieno e una sezione ritmica dirompente e puntuale: questo è ciò che chiediamo a chi fa del true metal la propria raison d'etre e questo è ciò che i Satan's Fall ci garantiscono nella piena totalità.
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