RENILIN OFFSIDE: VOL.1
data
19/08/2008Nel corso degli anni da “giornalista musicale” ho avuto per le mani moltissime compilations di artisti emergenti, ma questa della quale stiamo parlando è davvero innovativa; certo, in questo momento non si sta parlando a livello musicale (ci arriveremo dopo, non preoccupatevi), ma a livello puramente tecnico: Renilin Offside vol.1, è il primo numero di questa che sarà una pubblicazione periodica, e consiste in un DVD, purtroppo fruibile solamente a livello di PC, dove, dopo una breve sigla, appare una schermata contenente delle icone animate (dieci per la prima uscita ma forse in futuro il numero sarà diverso), raffiguranti gli artisti coinvolti nel numero, e dalle quali è possibile accedere direttamente alla pagina dedicata all’artista o gruppo desiderato. Per ogni selezione è presente una video-intervista, un videoclip, il testo della canzone proposta, le informazioni essenziali sull’artista, delle foto, numerose curiosità ed una bio approfondita. E tutto completamente interattivo (manca solo la regolazione del volume per i videos e le interviste). Trovo sia molto bello, poi, che ognuno abbia realizzato da se ed a modo proprio la propria intervista e la propria sezione biografica, il che fa capire molto delle personalità e ci illumina sulle profonde diversità tra gli artisti impegnati in questa pubblicazione. Dal punto di vista musicale, mi sono piaciute molto la proposta dell’inglese Cherry (dimenticavo: su dieci artisti, tre sono stranieri), che ci regala una dolcissima pop ballad semiacustica davvero originale, quella dei pakistani Seyyem, rock acustico con cantato femminile, e quella dell’irlandese Keirnan McMullan, che propone un robusto rock con un forte retrogusto folk. Non mi si accusi di esterofilia, ma purtroppo non ho apprezzato quasi per nulla quanto proposto dagli artisti italiani (qualcosina di buono, ma solo qualcosina gli Art In Hearts e gli Encelado ce l’hanno), non per mio gusto personale, ma semplicemente perché trovo gli artisti nostrani coinvolti in questo primo numero (da ciò che si vede a livello musicale e non) fin troppo impreparati e senza una proposta convincente e ben studiata; certo sarò lieto di essere smentito in futuro. Ciò che va premiato assolutamente? L’idea di Antonio Notaro, patron dell’opera, e la realizzazione tecnica, davvero avanti!
Commenti