RAVEN: Stay Hard
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04/02/2011All'apice della loro carriera la Atlantic offre un contratto da sogno ai questi tre ragazzi di Newcastle, viene loro offerto Michael Wagener come produttore e un budget da band di primissima fila. Naturalmente si discostano notevolmente ed irrimediabilmente dal loro sound d'origine: un heavy metal con contaminazioni prog ed divagazioni thrash. Il problema è che ciò che ci offrono con questo 'Stay Hard' non è nè carne, nè pesce, ovvia l'intenzione della label di poratrli su un qualcosa di molto commerciale, il risultato però è ovviamente un fiasco sia per l'attitudine della band, sia per la scarsa vena della stessa nello scrivere più di una hits. "On And On" è il singolo trascinante dell'album, brano con un inciso da urlo anche se pacchiano all'inverosimile per il quale anche il video girato è sulla falsariga dei vari Twister Sister o Keel di allora, video dove la band appare come una parodia di se stessa. Di base la qualità dei brani è mediamente bassa, gli stessi sono tuttavia ben prodotti ed arrangiati, anche se un pizzico di cattiveria in più nel suono non avrebbe guastato, era la moda di allora creare prodotti hard rock che sapevano di plastica e questo non ne è era stato immune. Oltre al sopracitato singolo è dura trovare qualcosa che si elevi maggiormente a livello di singoli brani, il tutto è molto piatto, ogni tanto spunti un po' più tirati come "Hard Ride" fanno ben sperare, però questa band non è fatta per brani melodici ed orecchiabili quindi il risultato è alla fine ovviamente pessimo. Nota di merito però per lo strumentale "Bottom Line" che è eccezionale e godibilissimo, bellissimo nella sua costruzione ed esecuzione, c'è anche una sezione fiati che accompagna i riff di chitarra: tirato, melodico e saltellante, insieme ad "On And On" un must del disco. Ma Un po' pochetto, nevvero?
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