PRAYING MANTIS: Defiance
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04/05/2024Tredicesimo disco in studio, di cui il quarto con la medesima line-up, stessi inossidabili mastermind alla guida, da sempre (i fratelli Tino e Chis Troy ovviamente), 50 anni di carriera alle spalle festeggiati nel 2023 e un disco dal suggestivo titolo 'Sfida'. E in quale altro modo poterlo chiamare; passano i lustri, passano le decadi, e i Praying Mantis si ritrovano nella scena artistica che hanno cocreato, fiancheggiato, influenzato e al medesimo tempo visto cambiare, inseguito e ritrovato. La formula musicale non prevede stravolgimenti, ma qualche opportuna sorpresa, rispetto al penultimo e a tratti debole ‘Katharsis’. Quel senso di stanchezza compositiva che veniva percepito a tratti dall’ascoltatore qua si annulla per mezzo di un songwriting efficace e compatto dal primo all’ultimo istante. Ammetto il mio personale debole per il timbro e le capacità interpretative del singer Jaycee Cuijpers, nuovamente autore di una prestazione maiuscola. L’opener “From The Start”, unisce l’imprinting della NWOBHM a reminiscenze AOR; così come nel caso di “Give It Up”, quattro quarti roccioso e dinamico. Intrecci armonici ed epici, suggestivi nella bellissima “One Heart” e nel mid tempo “Never Can Say GoodBye”. Le canzoni in grado di spingere oltre i confini artistici del quintetto Inglese possono essere ricercate tra: “Standing Tall”, un synth metal dal gusto epico; la bostoniana e conclusiva “Let’s See” e la strumentale “Nightswim”, caratterizzata da un gusto melodico semplice ed efficace che ben si affianca al resto della scaletta. ‘Defiance’ non riesce ad eguagliare i livelli eccelsi di ‘Sanctuary’ (2009), ma, rinsalda, avvalora e comprova la qualità del gruppo, nell’unicità del suo stile e della propria importanza storica.
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