PHARMAKON: Devour
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20/08/2019Pharmakon è la creatura sonora di Margaret Chardiet, artista sperimentale newyorchese giunta ormai al quarto disco, ‘Devour’, e dedita a un micidiale mix di noise, industrial e elettronica, con voce che ha ben poco di umano e che somiglia piuttosto a un grido di dolore sullo sfondo. I cinque brani, mediamente lunghi, registrati live studio, hanno appunto queste caratteristiche comuni, oltre all’ossessività e alla ripetizione di rumori industrial, modello catena di montaggio (si ascolti, ad esempio, il brano di apertura “Homeostasis”). Anche il nome della band allude, se ho ben compreso l’etimo greco, a qualcosa di velenoso e malefico. Questo ben descrive l’atmosfera plumbea e claustrofobica che avvolge l’intero disco, con reminiscenze varie di Throbbing Gristle (pionieri..) e Einsturzende Neubaten. Per gli amanti del genere questo nuovo ‘Devour’ rappresenta una summa devastante da ascoltare in condizione mentale al limite del viaggio lisergico, altrimenti, per le orecchie e le menti più “ordinarie” (ma si prenda il termine con una accezione molto larga), questo disco risulta alquanto noioso e ripetitivo.
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