PATRIA: Nihil Est Monastica
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26/03/2013Attivissimi dal 2008 i blacksters brasiliani Patria sono di nuovo sul mercato con questo quarto full-length che, neanche a pensarci, non si discosta di una virgola dalle precedenti produzioni. Tredici brani di fottuto black metal old school marchiato a fuoco Darkthrone; quindi ritmiche mai forsennate, sorrette da chitarre grezze e una sezione ritmica dinamica nel limite del consentito, con tratti di melodia quando i rallentamenti lo permettono. Il disco, fortunatamente ben prodotto, si apre con una intro guerrafondaia, cui fanno seguito quattro tracce piuttosto scontate che non lasciano il segno, fino alla seconda traccia strumentale "Altar" che fa da spartiacque segnando un netto miglioramento qualitativo nei successivi pezzi. Il guitar work si fa più vario e con lui le ritmiche, permettendoci di essere più coinvolti all’ascolto. "Storm Before Eternity" e "Sacro Vale Dos Encantos" col suo arpeggio finale che è quasi un tributo a "Where Dead Angels Lie" dei Dissection, rappresentano i momento più riusciti dell’album, insieme a "Nyctophilia" arricchita al centro da una partitura sinfonica riarrangiata presa direttamente dalla colonna sonora del Dracula di Bram Stoker. Con la terza e ultima strumentale (tutte e tre ad opera dello special guest Lord Mephyr degli Spell Forest) si va verso la conclusione di questo onesto 'Nihil Est Monastica'. I Patria non vogliono stupire nessuno e considerando la mole di musica scritta in questi cinque anni, difficilmente cambieranno rotta. La cover finale della sempre grande "Black Vomit" dei loro connazionali maestri Sarcofago ne è la prova certa.
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