PARZIVAL: CASTA
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27/06/2014Pompati a più non posso dall'etichetta, e definiti come i maestri del genere neoclassico e cinematografico, i Parzival ci presentano un lavoro interamente incentrato su strutture sinfoniche e sintetiche - due tastieristi e due batteristi la dicono già lunga sul materiale proposto - e su sfumature care al dark-wave ed al neofolk apocalittico. Pronti a non ripetersi mai, questa volta si avvalgono di musicisti indiani di etnia Sikh per dare maggior vigore e fascino al nuovo lavoro. Tante premesse che dovrebbe quanto meno rendere interessante questo 'Casta', visto anche che i testi sono in danese, russo, latino e sanscrito. Cosa che succede fin dall'inizio, ma i brani sono strutturati in continue copie di quello precedente, e dopo un solo ascolto lo stimolo s'annebbia e la noia ti assale. Il fatto è che il disco non riesce mai ad elevarsi sopra gli standard abituali, e non riesce mai a sorprenderci seppur l'influenza della musica indiana dona quel leggero tono mistico che permea l'intero lavoro. Troppo lineare, ed a volte troppo elementare, 'Casta' non riesce a colpirci neanche sul piano strettamente emotivo. Due sono le opzioni, allora: o la nostra sensibilità è già in vacanza, oppure i Parzival ci sono stati mentre componevano il disco.
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