OUTRE: Hollow Earth
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19/01/2019Secondo capitolo in studio per i polacchi Outre. Lasciate alle spalle alcune “escrescenze” sludge e i conseguenti dilatati fraseggi fangosi, gli artisti si concentrano su un sound più vibrante e vicino al concetto di black / death metal. Costanti le dissonanze più sperimentali e la voglia di esprimersi con una sofisticatezza avanguardista, per una band che ha molto da dire e che per capire a pieno necessita una certa “pazienza all’ascolto”. Le pause donano pathos, sguardi rivolti ad un inconscio ermetico e sfuggente, dai quali poi erutta improvvisamente e sconvolgente una rabbia dalle sfumature inattese. Bellezza e violenza, grazia e vigore che coesistono in un’immagine cupa, in cui positività viene inghiottita e da cui poi spiccano lapilli di luminosa sensibilità. La nera fiamma, le gelide mani che ci riparano da un vento incessante, sono aspetto fondamentale da cui poi riparte la tecnica e la frenesia del death di scuola del paese di appartenenza. Scontato citare i Behemoth, unitamente a uno sperimentalismo in stile Deathspell Omega, Aosoth e a quella “fulgida casta” di scuola francese. Tensione che scivola silenziosa e che colpisce traviando anima linda, dolore che nasce da dentro e che si diffonde, lasciando poi spazio ad una consapevolezza nuova e profonda. Passaggi obbligati di vita, ci verrebbe da dire, una metafora che si manifesta in una mente, quella degli Outre, complessa, dalla sensibilità spiccata. Non ancora pienamente consapevoli e legati a certe tonalità già sentite, i musicisti mostrano però grande competenza e capacità di regalare emozioni. Godetevi 'Hollow Earth', lavoro maturo e in grado di non far rimpiangere nessun altra realtà del black/death metal. Il tempo ci dirà se aggiungeranno quell’ingrediente che faccia loro alzar la testa nella marea nera del filone.
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