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OPERATION:MINDCRIME: Resurrection

data

06/10/2016
72


Genere: Alternative Rock, Metal
Etichetta: Frontiers Records
Distro:
Anno: 2016

Strano a dirsi, ma questo secondo capitolo degli Operation:Mindcrime compie un bel passo in avanti rispetto al mediocre esordio dello scorso anno. Sembra quasi che Geoff Tate stia ripercorrendo la carriera tipica di una neonata band che lascia intravedere buoni spunti al primo disco in studio, immaturo e poco incisivo, per poi migliorare notevolmente con quello successivo, seppur i limiti che avevano tarpato le ali al precedente siano ancora ben evidenti. In fin dei conti all'ex Ryche non è mai mancato lo spirito evolutivo sul piano artistico, ed è probabile che la strada con i vecchi campagni d'arme doveva per forza di cose interrompersi visto il percorso che i Queensryche hanno solcato con gli album postumi all'abbandono di Tate. 'Resurrection' suona come un titolo profetico, in effetti, pur riprendendo la storia lì dove si era interrotta con il primo capitolo. Il disco è ricco di motivi di interesse dato che i brani e l'impostazione sperimentale di fondo risultano più concreti, hanno più senso di esistere, e si manifestano anche attraverso picchi compositivi dalla classe innata come nella ballad "The Fight" e nella successiva "Taking On The Word", quest'ultimo di sicuro il migliore brano scritto dalla band fino ad oggi - che vanta, tra l'altro, due ospiti d'eccezione come Blaze Bayley e Ripper Owens. Inevitabili alcuni positivi rimandi ai capitoli dei Ryche piu "alternative" in altri brani, mentre in altri momenti il gruppo eccede in sproloqui sonori che il più delle volte sfuggono di mano e non portano da nessun parte. Certo che è 'Resurrection' ha molto da raccontare, un rock album che si nutre di varie sfumature (blues, progressive, psichedelia) in cui Tate si trova a proprio agio, dimostrando di aver trovato ormai la dimensione ideale per dar sfogo al proprio talento.

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