OCEANSNOW: Vivienne

I membri di questa band sono ufficialmente sconosciuti, ma più di un indizio nelle note introduttive all'album fanno pensare ai due componenti dei famigerati Velvet Cacoon, noti, a parte per qualche album ben recepito e diventato di culto nell'underground black metal, per le numerose voci e leggende metropolitane messe in giro (e poi smentite) dalla band stessa, oltre che per vere e proprie release inventate, rivelatesi poi furti di lavori altrui. Per questo risulta vieppiù irritante la (finta) pretesa di voler nascondere le identità dei membri, quando poi si dissemina il testo che accompagna la release di tante e tali indicazioni. Si cercherà di ignorare i tratti detestabili di questi elementi per concentrarsi sulla loro musica. Per sei tracce su sette la band ci propone il loro black metal atmosferico dove quest'ultimo termine sta ad indicare più il fine della musica dello stile in se: a tratti decisamente brutale ed ermetico, il sound è caratterizzato da chitarra e basso che formano un tutt'uno cupo e dissonante, da un cantato sepolto ancora più nel profondo del mix e da percussioni che spadroneggiano. Misurati inserti di tastiere fanno la loro parte, sempre e solo a fini atmosferici. La produzione è, ovviamente in maniera artata, primitiva, cioè adatta al genere proposto. Conclude il lavoro "Astrosporina", tredici minuti di estenanuante, oscuro ed inaccessibile ambient. Per chi avesse familiarità con i già citati Velvet Cacoon, questa ne è una sorta di versione alleggerita dalle spigolosità più evidenti e quindi un poco più accessibile, fatto nel complesso probabilemente positivo per i più. Il lavoro si fa apprezzare per una effettiva efficacia nel creare l'effetto probabilmente voluto. Musicisti dalla discutibile personalità ma dal talento indubbio.