OCEANS OF SLUMBER: Starlight and Ash
data
05/08/2022L'album 'Oceans Of Slumber' aveva segnato un nuovo punto di partenza per la band texana: con una nuova line-up costruita attorno ai "superstiti", la cantante Cammie Beverly ed il batterista Dobber Beverly, il loro stile si era di fatto spogliato dei suoi elementi extreme e progressive, mantenendo tuttavia sonorità metal, seppure ai margini. Per questo nuovo album, intitolato "Starlight And Ash", Dobber Beverly dichiara di essersi ispirato a cantautori come Nick Cave (di cui è un grande fan), Tom Waits e Leonard Cohen ed effettivamente la nostra sensazione è quella di ritrovare un certo lato romantico e a tratti decadente nella musica degli Oceans Of Slumber; a ciò si aggiunge che, da bravi texani, questi mantengono comunque un certo gusto per sonorità decisamente southern (basti ascoltare, ad esempio, "The Lighthouse", dove sono quanto mai evidenti): da ciò deriva la denominazione che viene data al loro genere come "new southern gothic". L'album è una sorta di concept, ambientato in una fittizia città costiera e dà voce ad una serie di personaggi: ritratti di uomini e donne che affrontano i loro dolori e le loro paure, che sembrano emergere dal fitto buio di una notte in riva al mare alimentando i fantasmi dei propri ricordi o persi tra i demoni del loro passato. Un caleidoscopio di emozioni, a cui dà voce la bravissima Cammie Beverly, con il suo cantato nel quale s'incontrano colori tipici del soul e del r'n'b con un'anima gothic, dando vita a performance davvero da brividi in quanto a forza espressiva e a capacità interpretativa: in tal senso, tra i brani che più ci hanno colpito, menzioniamo senz'altro "The Hanging Tree", ma anche la più accattivante "The Waters Rising" o "Just A Day", una traccia dalle venature doom con qualche vaga reminiscenza prog. Ogni brano, dunque, rappresenta un capitolo a sè nella cornice narrativa del concept, ma soprattutto riesce a dare un'espressione profonda ai sentimenti e alle sensazioni del personaggio protagonista del brano, con risultati a tratti persino sorprendenti. La tracklist è completata comunque anche da "The Spring Of '21", una strumentale interamente pianistica e da una cover dei The Animals, la celebre "House Of The Rising Sun", che naturalmente gli Oceans Of Slumber hanno adatto al proprio stile. A margine, ci viene da osservare che, dopo la sua rifondazione, sarebbe stato più semplice per la band realizzare musica più diretta e easy-listening: se, sotto un certo punto di vista c'è stata effettivamente una variazione stilistica, con l'abbandono di soluzioni compositive più complesse, tuttavia il gruppo texano si è mosso nella direzione di uno stile comunque ricercato e sempre più personale, che li ha portati ad essere oggi, se non proprio un unicum, quanto meno tra le band più particolari attualmente in circolazione e questo va loro senz'altro riconosciuto.
Commenti