MYLES KENNEDY: The Ides Of March
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19/06/2021Il sempre prolifico Myles Kennedy arriva alla pubblicazione del suo secondo disco solista 'The Ides Of March', interamente scritto durante il lockdown e il riposo forzato, a tre anni di distanza dal suo debutto 'Year Of The Tiger', e a due dall'ultima release della sua band madre, Alter Bridge, che sembra attraversare un periodo di appannamento compositivo. Questa ultima fatica conferma tutta la bravura e il talento del cantante/chitarrista di Boston e rafforza ulteriormente la sua credibilità. Le undici tracce sono tutte di ottima fattura, sebbene l'album parta un pò in sordina e inizi realmente a decollare solo dalla epica title-track in poi in un continuo crescendo. Oltre alla citata "Ides of March", spiccano "Wake Me When It's Over", le due ballad "Love Rain Down" e "Moonshot". Il disco è un impeccabile sunto di rock blues variegato e di classe, ben composto, ben arrangiato, ben suonato e ben prodotto. Forse il suo unico limite è proprio questo: sembra un disco troppo perfetto, troppo ben prodotto e confezionato, talmente ben fatto e privo di sbavature che risulta quasi freddo e lontano quindi dalle "sporcature" tipiche del genere proposto. La stessa prestazione canora di Myles Kennedy è come sempre impeccabile, ma forse manca un pizzico di personalità, probabilmente per la ricerca quasi spasmodica di una perfezione che nuoce all'aspetto emozionale e più verace che il genere proposto invece richiederebbe. Detto ciò, 'The Ides Of March' è un ottimo disco, estremamente godibile e che piacerà a tutti gli amanti del rock a "stelle e strisce".
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