my lament: broken leaf
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03/11/2009Provenienti dalla magnifica città fiamminga di Ghent (Fiandre orientali, Belgio), i My Lament sono uno di quei gruppi che svengono fuori dal nulla, nel più assoluto underground, ma hanno parecchio da dire. Un processo che dovrebbe considerarsi del tutto "normale" per un qualsiasi gruppo, prima di arrivare a raggiungere lo status di celebrità.... Dovrebbe. Miscela del tutto inusuale di death metal e doom, mescolati con sapienza e dosati in percentuali variabili a seconda dell'esigenza delle varie canzoni, 'Broken Leaf' si dimostra essere un album di debutto ben più positivo della norma. Grinta, tecnica strumentale ed un certo gusto per le parti strumentali sono encomiabili, mentre unica pecca è una certa immaturità in fase di songwriting per quanto riguarda la scelta di soluzioni magari più rischiose, ma sicuramente più ad effetto. Detto questo, le otto canzoni che compongono l'album (per una durata complessiva di quasi un'ora) dimostrano possedere ciascuna una propria anima ed un proprio scopo, che poi siate amanti di tali sonorità o meno. Gruppo anagraficamente giovanissimo, i My Lament hanno trovato terreno fertilissimo (e allo stato attuale, il migliore possibile) per poter germogliare e crescere come gruppo nella label russa Solitude Prod. che si dimostra eccellente talent scout per un panorama musicale altrimenti trascurato. Tutto è stato curato nei minimi dettagli, dall'artwork, (in un bianco pallido invernale) alla registrazione del disco, cosa che mi lascia ben sperare in un roseo futuro per questo giovane gruppo fiammingo.
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