MARDUK: WORLD FUNERAL
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24/02/2003Davanti ad un album come questo si rimane interdetti; il fatto è che non riesco a capire come abbiano fatto i Marduk a fossilizzarsi su uno stile certo potente e grezzo ma ripetitivo e ormai stantio; e dopo un album mediocre come “La Grande Danse Macabre”, ecco “World Funeral”. Che dire, il lavoro dei quattro svedesi si presenta come al solito, cominciando subito a premere sull’acceleratore, per poi introdurre qualche timida novità quasi doom nella seconda traccia, “Bleached Bones”, novità che erano già state sperimentate nell’album precedente senza particolari risultati. La cosa che più viene a mancare in questo disco è la sorpresa, l’entusiasmo; certo i Marduk si riconfermano se mai ce ne fosse stato bisogno di essere una precisissima macchina da guerra (buona anche la prova di Emil, il nuovo batterista che è andato a sostituire il buon Fredrik), ma una macchina da guerra clamorosamente a corto di idee a quanto pare; certo so bene che tutti i fan dei Marduk me compreso se ne fregheranno e compreranno ugualmente questo disco, ma un album del genere lascia decisamente l’amaro in bocca… bei brani sono comunque la title track, “Castrum Doloris”, “Night Of the Long Knives”. Nulla di più, mi spiace dirlo; i Marduk non hanno di certo toppato, ma questo è ben lungi dall’essere un trionfale rientro sulle scene.
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