MANUELE FRAU: SkY Blue Ice Dawn
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30/10/2015Avete voglia di fare un bel viaggio intergalattico con "Dawn" pur tenendo i piedi ben piantati per terra? Vorreste farlo nella maniera più salubre ed economica possibile, senza acceleratori neuronici, droghe sintetiche o funghi allucinogeni? Siete capitati nel posto giusto, tutto ciò che dovete fare è procurarvi la prima opera sulla lunga distanza del compositore e polistrumentista romano Manuele Frau (nonostante la giovane età ha attraversato trasversalmente diversi generi musicali molto distanti tra loro tra cui il crust powerviolence con i Dirty Power Game, il Doom con i Blackland e persino la new wave di classe nei Der Noir dove si occupa anche della voce; in questa nuova veste ha voluto guardare oltre fino a toccare territori kraut rock), e troverete il pane per i vostri denti, o meglio per le vostre orecchie. Musica che oltre a farvi viaggiare vi trasporterà in una sorta di trance meditativa, in quello spazio cosmico dove l'uomo si ricongiunge con la propria anima in cerca della pace più assoluta, che altro non è che la continua ricerca interiore della condizione umana: la pace. L'opera in questione altro non è che puro e semplice kraut rock elettronico, quello che ha attraversato e caratterizzato gli anni 70/80, che ha avuto come suoi massimi esponenti i Tangerine Dream - provate ad ascoltarwe "Ice" - ed i Kraftwerk, e che spesso ascoltiamo in colonne sonore di film quali Tron Legacy o Matrix, oppure in qualche videogioco. Non mi sorprenderei se mi ritrovassi ad ascoltare questo lavoro in quelle sedi dove si cerca di astrarsi dal quotidiano cercando il distacco dalle ansie e dalle preoccupazioni (sale dove si pratica lo yoga o lo shiatsu, centri benessere). It's time to relax.
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