KINT / VESPERTINA: Thimbles / Ossa
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02/10/2019Due anime diversamente introspettive che si toccano e si amalgamano. Una collaborazione che punta ad essere da esempio per l’underground italiano, e che deve essere la linfa che tiene vivo tutto il movimento. Gli emiliani Kint e la perugina Vespertina, questo terreno lo attraversano e lo solcano in maniera pressochè perenne, assimilando sapori e producendo materiale che è la traduzione di ciò che sentono in determinati momenti, creando tocchi che riescono facilmente a penetrare la nostra anima, spesse volte travagliata e fragile. Ma loro non vogliono certo rappresentare l’emblema di questo disagio, bensì provano a donare luce che ci renda felici, o quantomeno consci delle nostre potenzialità. Il tutto rimanendo in un’aura di introspezione finalizzata a farci riflettere. Nel cercare di produrre i frutti di questa ricerca, i Kint e Vespertina si sono trovati in un auditorium nella bassa Mantovana, e hanno registrato pezzi dei loro rispettivi repertori (per la precisione, due brani per parte) in una chiave diversa e, volendo, più impattante. E se per i Kint, questo loro modo di comunicare le cose attraverso la musica lo possiamo già in parte conoscere, questo discorso vale decisamente di più per i due brani scelti da Vespertina da includere in questo EP denominato ‘Thimbles / Ossa’, parole che per i musicisti racchiudono un significato ben preciso, e che è supportato una una serie di etichette che rappresentano buona parte del sottobosco italiano. I Kint inseriscono “Glass Bones”” e “Last On List”, tratti dal loro EP ‘B-Side’, e poi anche nel successivo ‘Stoned. Immaculate’; in questo nuovo lavoro mantengono la loro vena vicina al post-rock oscuro, alterando di poco il loro disegno ed il loro percorso, tuttavia non tralsciando l’aspetto emotivo che possono suscitare questi brani, anche grazie all’apporto di Vespertina alla chitarra. Seventh Sorrow” e “Samael” sono i brani inclusi nell’EP, e che sono originariamente contenuti nel (finora) unico album da solista di Vespertina ‘Glossolalia’, in cui lei semplicemente con chitarra e la sua distintiva voce a cavallo tra l’etereo e l’acido mette insieme parole ed emozioni che, ad un orecchio distratto, possono risultare incomprensibili, se non ascoltati col cuore. In questa nuova sede, grazie al lavoro ottimo svolto dai Kint in accompagnamento, non assumono una nuova vita, ma sicuramente hanno una veste molto rinnovata e più tosta, che si accende col proseguire dei secondi fino ad esplodere di suoni che non lasciano indifferenti. Ovviamente la sua voce fa il suo gran resto, e che ormai nell’underground italiano, grazie alle sue varie apparizioni dal vivo, è diventata una tratto distintivo. Ben vengano che realtà come queste si diano da fare, e soprattutto condividano il loro modo di esprimere musica. Questo, ahimè, non sempre succede. ‘Thimbles / Ossa’ è davvero un prodottino prezioso.
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