KARDIA: KALEIDOCRISTO
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10/07/2008Debutto interessante quello dei Kardia, che con il loro pirmo album 'Kaleidocristo' – giunto dopo i due EP autoprodotti 'Frammenti di Violenza Controllata' del 2002 e 'Promosottile/04' del 2004 – portano alla ribalta il fatto che in Italia stanno nascendo belle realtà musicali, di cui è bene parlarne e far conoscere, visto che hanno i mezzi giusti per emergere. E il gruppo romano non è da meno in quanto a qualità, e propongono uno stile che pesca a piene mani dalla dark new-wave, con forti suggestioni anni 80’ e alternative, anche se non posso negare che a tratti la loro musica mi ha ricordato quella di famose band nostrane. Mentre li ascoltavo, le loro melodie facevano emergere man mano la loro componente più intima, e forse è soprattutto per questo che l’album si fa apprezzare, per quell’aura malinconica ed armonica che sa catturare e spinge la nostra mente verso i ricordi e oltre, come in "Luce", "21g" e "Onda:Limbico", perfette da ascoltare nella propria camera ad un volume non troppo esagerato o nell’intimità dei propri auricolari, magari davanti a un bel tramonto sul mare, visto il periodo estivo. Ma il gruppo non lascia in secondo piano la parte più rock, di cui l’esempio migliore è "Kreutzbergsatori": non a caso, la musica dei Kandria è un connubio ben riuscito tra tastiere e chitarre, dove quest’ultime hanno il compito di mantenere viva la componente più decisa ed aggressiva. Altri pezzi molto validi sono l’opener "Cenere Brillante", la coinvolgente "Agopuntura" e "Inno Al Buio", anche se in generale tutto l’album merita di ricevere ben più di un ascolto,a conferma del talento che hanno e del successo che si meritano. Bravi!
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