ISON: Inner Space
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29/07/2020Una nuvola si muove in noi, un rarefatto intento che pacatamente trascende la terrena dimensione e ci proietta in un infinito di emozioni e sentimenti. Ambient, shoegaze, e quand’anche strutture doom, sono gli ingredienti di Inner Space, prima fatica in studio degli svedesi Ison. La band vede coinvolti Daniel Änghede (Crippled Black Phoenix, Hearts Of Black Science) ed Heike Langhans (Draconian, :LOR3L3I). Gli effetti di chitarra, e la voce suadente, rendono onirico e trasognato un full-length che vive di atmosfere, un insieme di effetti e sfumature che incantano. Album che si lascia spazio, un respiro profondo che diventa serena contemplazione di una malinconia costante. Non troverete virtuosismi, nessuna esasperazione, solo una calma infusa da una consapevolezza immutabile, catarsi in cui tutto si smussa. Sfondo desolante, ma al contempo bucolico. 'Inner Space' non rivoluziona nulla, ma appaga e mostra sensibilità, con una punta di fredda rassegnazione.
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