INFERNOISE: THE CHAINSAW'S LAW
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10/11/2008Gli Infernoise sono una sorta di Pantera un po’ più rozzi: questo è quanto ho partorito dopo l’ascolto di 'The Chainsaw's Law', release di debutto del quartetto iberico. Scendendo giustamente più in dettaglio, infatti, va da subito evidenziato come il cantato di Rown Houland cerchi di ricalcare non poco quello del più celebre Phil Anselmo, con risultati però abbastanza lontani da quelli di cui solo il cowboy texano è capace (la sensazione è quella che i polmoni di Houland potrebbero implodere da un momento all’altro). Se poi prendiamo in considerazione songwriting e riff notiamo che le analogie con la seminale formazione statunitense assumono dimensioni ragguardevoli, a tal punto che in certi episodi ("The Chainsaw’s Law", "Ritual", tanto per dirne un paio), sembra realmente di risentire i Pantera (con scarsa inventiva) alle prese con nuovi brani, privi però di quel mordente che ha reso capolavori album come 'Cowboys From Hell' e 'Vulgar Display Of Power'. Mi sembra superfluo aggiungere altro. Anzi una cosa va detta: l’album è prodotto anche da Timo Tolkki (sì proprio quel Timo Tolkki, corpulento ex chitarrista degli Stratovarius), musicista a mio modo di vedere fuori luogo per il contesto thrashcore in cui si muovono gli Infernoise. In ogni caso i suoni di questo disco sono una delle poche cose da salvare...
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