ILLOGO: WHEN LIQUIDS STAY DRY
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06/05/2008Ecco qui un altro gruppo che sente la necessità di partorire qualcosa di nuovo mescolando generi diversi, spesso in modo discutibile e senza "buon gusto". Allora, la band già si presenta con un artwork alternativo e a tutti i costi fuori dagli schemi: la scelta di non usare un nome vero e proprio, piuttosto l'immagine astratta di un volto umano, per farsi riconoscere. La band, comunque nota come Illogo, in 'When Liquids Stay Dry", ci offre una buona dose di musica sperimentale con influenze sia dal metal, che dal jazz e l'elettronica. Il cantato si presenta per cui molto vario, e varia tra urlato, scream tipicamente black metal, growl, e numerosi inserimenti di parlato in italiano. Il riffing consiste principalmente in una serie di accordi disarmonici, accompagnati da un sottofondo elettronico dal forte gusto psichedelico, che di tanto in tanto richiama alla mente certi gruppi sperimentali anni '70. La batteria ammalgama questo insieme di elementi con ritmi jazz e/o blues. Mi sembra di aver capito che dietro queste decisioni musicali ci sia un'ideologia di critica sociale, e il tutto dovrebbe rievocare il disagio che i nostri provano per l'attuale stato delle cose, ma non vorrei azzardare interpretazioni forzose. Musicalmente i ragazzi ci sanno fare, non c'è che dire, ma sinceramente non vedo come un appassionato del grind, del black o del jazz potrebbe essere soddisfatto da un lavoro del genere. Non è nè carne nè pesce, e per uno come me, che ama la carne ai ferri grondante ancora con sangue, é consigliato un attento ascolto prima di acquistare questo Cd.
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