HOUSE OF HEAVY: HOUSE OF HEAVY
data
23/10/2009Gli House of Heavy, band dal monicker quanto mai altisonante, sono in realtà il duo tuttofare composto da Henrik Lundberg (bassista degli svedesi Masquerade con tre album all’attivo in terra nipponica e uno siglato nel 2001 con la famosa Metal Blade) e da Mattias Wellhag, un altro polistrumentista e cantante attivo sempre in Svizzera come mastermind di bands come P.I.G. e The Poodles. I due, amici da tempo, riuniti attorno all’home-studio di Lundberg, hanno dato vita a questo debutto all’insegna di una commistione tra heavy-progressive-metal e melodie hard rock-AOR ben sostenute dall’ugola di Wellhag, ora graffiante e ora insolitamente ruffiana nella metodicità dei cori. Esempio di questa strana alchimia è senza dubbio "Ride Shotgun", dall’incedere metalloso, dagli squarci melodici e…da un finale con tanto di orchestrina a la Beatles! Nello scorrere le quattordici tracks (quindici se abitate in Giappone o avete un amico che ogni tanto viene a trovarvi carico di cd d’importazione) si nota la Deffeleppardiana cover di "Billy´s Got A Gun", eseguita in maniera impeccabile, e la bella " My Black Rose", affidata ai sintetizzatori e ai cori boombastici dei due svedesi che, grazie all’intervento prima della Metal Blade Records (per quanto concerne la distribuzione digitale) e succesivamente della Spiritual Beast Records, vedono la loro fatica degnamente stampata in dischetto ottico. Potrei descrivervi ogni song di questo omonimo debutto degli House Of Heavy ma credo mi basti farvi presente che la coppia Lundberg-Wellhag, che suona ogni singolo strumento udibile nel platter, in quasi settanta minuti ci offre un esordio davvero ben confezionato all’insegna della melodia, di ritmiche non scontate e dalle soluzioni curiose, pur tuttavia ben amalgamate nel contesto musicale. Io ad un album così ci farei più che un pensierino.
Commenti