HORIZON ABLAZE: Dødsverk
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11/03/2014C’è una strana aurea che pervade questo combo death metal norvegese, fatta di nichilismo e precarietà, la cui musica rivela sensazioni violente, oscure, cattive. Un’aria irrespirabile accompagna i brani di questo secondo full-length intitolato 'Dødsverk', dove ci feriamo col loro death spinoso, difficile da digerire in pochi ascolti, che rischia anche di sembrare banale e fastidioso ascoltando le urla strazianti del cantante Andrè Kvebek (Den Saakaldte e 1349), che le alterna al tipico growl quando l’atmosfera precipita negli abissi più profondi di un pezzo come "Der Untergang" o tra le pause acustiche di "Skjærsild". Intro a parte, sono i primi tre brani a catturare la nostra attenzione, soprattutto "Fordomt" col suo imponente break sinfonico che nel finale porta il brano ad un livello impressionante. È chiaro il tentativo della band di ricreare un suono personale, che vada il più possibile alla scoperta dei propri limiti, per cui consigliamo un ascolto attento poiché in mezzo a parti molto caotiche e a tratti quasi eccessive, troverete spunti di assoluto piacere estremo. Complimenti alla Code 666 per essersi accaparrata questo interessante act, nella speranza che la band non si perda nel mare delle tante promesse che la scandinavia genera di continuo.
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