HOMESICK SUNI AND THE RED SHADES: Cheerleaders & Quarterbacks
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21/02/2014Non ci stancheremo mai di dirlo: il miglior modo per presentare un cd è attraverso un artwork degno di nota: nella fattispecie, una ragazza scende dalla sua Lancia Beta Coupé in uno spiazzo di campagna. Il tutto condito da un filtro della foto molto retrò. E' proprio grazie a questo ottimo lavoro che ci avviciamo al disco di Homesick Suni & The Red Shades con una buona dose di ottimismo. Fiducia rivelatasi poi ben riposta. Chitarre sixties, voci poco espressive, quasi naif, proprio come succedeva negli anni '60 negli States: benvenuti nel mondo di Homesick Suni, all'anagrafe Matteo Pin, e dei suoi Red Shades, all'anagrafe William Zancan e Michelangelo Zardini. A parte la trascurabilissima bio che ci è arrivata in redazione (nota di demerito per l'ufficio stampa), ciò che ci troviamo tra le mani è un ottimo concentrato principlamente di songwriting alla Bob Dylan (o in tempi più recenti, alla Jake Bugg) e di surf rock alla Beach Boys. Tra i momenti migliori troviamo "Underground Sun", il mid-tempo di "Mountain Song" (che non è una cover dei Jane's Addiction!) e "Zoot Suit", che pur senza banjo non sfigurerebbe in un disco dei Mumford & Sons. Alla frenetica "Wild" va il compito di chiudere un disco che sicuramente non cambierà la vostra vita, ma che vi farà trascorrere trentacinque minuti in compagnia di buona musica.
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