HIGH FIGHTER: Champain
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31/05/2020Heavy doom metal vecchia maniera, soffi di vento anni settanta e vocalità sludge si uniscono idealmente nella seconda uscita in studio dei tedeschi High Fighter. Stoner rock sabbioso, atmosfere vintage e poi tanto odio, fangosa bile in cui affondiamo e che strangola inesorabilmente. Tutto questo palpita nelle note di Champain, lavoro che preferiamo nell’ottica più classica, piuttosto che in quella più sguaiata, soprattutto a livello vocale. Mona Miluski si destreggia perfettamente nei momenti più clean, mentre pare enfatizzare e “contorcere” eccessivamente le corde vocali quando il lato sludge prende il sopravvento. La soluzione di mescere questi filoni è certamente azzeccata, ma c’è una vera e propria distorsione tra le varie ambientazioni quando la voce si trasforma. Per il resto le soluzioni strutturali di ritmica ed armonie mostrano una certa perizia, così che gli High Fighter risultano anche originali a tratti. L’uso delle chitarre, vicino ai maestri Black Sabbath, ci riporta indietro nel tempo, spostandosi poi al più desertico scenario stoner anni novanta. Full-length interessante, a cui manca qualche lapillo di genialità e sul quale bisognerà lavorare soprattutto sul piano della voce, i cui passaggi estremi paiono innaturali e biascicati. Da rivedere in futuro.
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