HELFIR: Human Defeat
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03/12/2017Progetto solista di Luca Mazzotta, polistrumentista salentino il quale dopo aver militato in diverse band, ha avvertito l’esigenza di dar voce alle proprie passioni ed ai propri gusti attraverso qualcosa di strettamente personale: Helfir. A primo impatto il disco sembra più una compilation che il prodotto di un unico artista, infatti dal melodic death metal di “Time In Our Minds” si cambia diametralmente metrica virando per il neofolk di “Light”, dal progressive metal del trittico “Climax 2.0” (dal lungo intro ambient), “The Last Sun” e “Tide”, all’industrial a la Nine Inch Nails di “Protect Me” con tanto di suoni glitch in apertura; dal gothic black metal di “Golden Tongue” all’industrial black metal di “Mechanical God”, all’unplugged di “Chant D’automne”. Ne consegue che molteplici e disparate sono le fonti di ispirazione: Anathema, Dark Tranquillity, Porcupine Tree, Nine Inch Nails, Death In June, Godkiller, con l’effetto di diventare un arma a doppio taglio: essere troppo eterogeneo persino per chi è di larghe vedute, tralasciando ovviamente chi è integralista e non accetta divagazioni sul tema principale. Detto ciò il disco non è affatto brutto (suoni molto curati a livello di produzione), ha questo effetto straniante e spiazzante per i voli pindarici che effettua tra stili lontani anni luce tra loro e vi lancerà in un tourbillon di emozioni che vanno dal decadente e malinconico (per la maggior parte dell'opera) alla scarica di adrenalina. Per chi vuole misurarsi e sfidare la propria apertura mentale.
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