HATEBREED: HATEBREED
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12/10/2009In casa Hatebreed si sono resi conto (non pensavo sarebbe mai successo) che la loro formula, comunque valida, schiacciasassi e che li stava facendo diventare gli Ac/Dc del metalcore, necessitava una ventata di aria fresca. Questo nuovo, omonimo album sancisce proprio questa evoluzione (non mi sentirei certo di definirlo cambiamento o sterzata, stiamo pur sempre parlando degli Hatebreed), e fa tirare un sospiro di sollievo a tutti quanti, mentre i macho-corer forse non si accorgeranno quasi di nulla. In Hatebreed troviamo voci pulite, pezzi di purissimo thrashcore zeppo di assoli (!) e addirittura influenze Oi!, per la precisione nella entusiasmante Every Lasting Scar, pezzo sing-a-long da manuale. Non mancano i pezzi tiratissimi e ricchi di self-preservation (Become The Fuse, Not My Master, In Ashes They Shall Reap, il cui chorus è stato scritto apposta per essere cantato live dal pubblico; ascoltare per credere). Insomma, la solita roba, più qualcosa in più, e la solita roba è comunque superiore alla media del genere.
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